sabato 31 agosto 2013

Comfort food. Calories don’t count.

I don’t know if we all need comfort, but I do know we all need food.
Even a doll might need both of them in a parallele life, as this cute stop motion video** demonstrates (click here to view it now).
 


Comfort food is a love therapy, probably the last thing you would eat before you die. Not only nourishing, or rather nourishing your soul, it is the food you would choose to feel cuddled, remotivated, consoled, encouraged, brought back to childhood. Comfort food is not necessarily comfortable – it can be raw, scanty or insignificant to anyone else but you.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia is a solo photo exhibition now opening in Venice as the European première, featuring Henry Hargreaves work. This author from new Zealand, ex model and renowned for his extravagant and dissacrating research on food, by means of his images he also captures tranches de vie and inner life. The exhibition, curated by Chiara Casarin, includes in a consistent concept different groups of photos: comtemporary hi-tech devices treated like food (Deep Fried Gadgets series), the ritual snack of popstars before facing their audience (Band Riders series), the last supper of men sentenced to death (No Seconds series).  
 

The location itself is fascinating and significant - San Servolo was Venice’s historic psychiatric hospital, and is now living a new life as Museo della Follia (museum of madness).
 

Adding involvement to this experience, other events and guests have been scheduled, and a movie contest has been launched on the web. Its title is “L’ultimo desiderio” (i.e. the last wish) and asks participants to present their very own comfort food. All works will be up for voters online, and the 3 highest-ranking authors will be invited in Venice to prepare and share their video and recipe during a very special tasting. Check the official website highlighted below for updates and contest rules. GET INVOLVED!
 
 

Non so se tutti abbiamo bisogno di conforto, ma so che tutti abbiamo bisogno di cibo.
In una vita parallela, anche una bambola potrebbe volerli entrambi, come dimostra qsto video** in stop motion, venato di tenerezza (cliccate qui per vederlo)
 
 
Il comfort food è una terapia d’amore, probabilmente l’ultima cosa che mangereste prima di morire. Non solo nutriente, o piuttosto, nutriente per l’anima, è il cibo che scegliereste per sentirvi cullati, rimotivati, consolati, incoraggiati, riportati indietro all’infanzia. Il comfort food non è necessariamente confortevole: può essere crudo, scarso o insignificante per chiunque altro tranne voi.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia è una personale che inauguraa breve a Venezia come prima in Europa e mette in mostra il lavoro di Henry Hargreaves. Questo autore neozelandese, ex modello e già noto per la sua ricerca sul cibo eccentrica e dissacrante, appunto attraverso il cibo raffigura spaccati di vita vera e indizi di vita interiore. La mostra, curata da Chiara Casarin, unisce in un concetto coerente differenti gruppi di foto: accessori hi-tech contemporanei trattati come alimenti (v. serie Deep Fried Gadgets), lo spuntino rituale delle popstar prima di affrontare il pubblico (v. serie Band Riders), l’ultima cena dei condannati a morte (v. serie No Seconds).  
La sede stessa della mostra è affascinante e significativa - San Servolo è stato storicamente il manicomio di Venezia. E ora rivive come Museo della Follia. 
 

Per rendere quest’esperienza ancora più coinvolgente sono stati inseriti nel programma altri eventi e ospiti, ed è stato lanciato in rete un contest di filmati. Il suo titolo è “L’ultimo desiderio” e chiede ai partecipanti di realizzare un video raccontando il loro personale comfort food. Tutte le opere pervenute potranno essere votate online, e i primi 3 autori classificati saranno invitati a Venezia a preparare e condividere il loro piatto nel corso di una degustazione speciale. Per aggiornamenti e per il regolamento del contest si veda il sito ufficiale sotto evidenziato. PARTECIPATE!
 
 

 Informazioni utili
Titolo della mostra: Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia
Soggetto promotore: Artmovie srl
Curatore: Chiara Casarin
Sede: Isola di San Servolo, Venezia
Inaugurazione: venerdì 6 settembre 2013, ore 18.00 (su invito)
Apertura al pubblico: dal 7 settembre al 24 novembre 2013
Giorni e orari di apertura: sabato e domenica, dalle 10.00 alle 18.30. Ingresso gratuito
Come arrivare: da San Zaccaria vaporetto linea 20 fermata San Servolo. Per gli orari visitare il sito
www.actv.it (ultimo vaporetto utile da San Servolo a San Zaccaria: ore 18.50).
Sito della mostra: events.artmovie.it
Sito del contest: contest.artmovie.it (coming soon)
Società San Servolo Servizi
041.2765001
 
 
** video: courtesy of Drea - Grazie!
 

 

 

 
 

 

 

giovedì 15 agosto 2013

An intricate storytelling



Ghada Amer embroiders. And protests. Under the intricate lines and broken stitches of yet suggestive, colorful sewn drawings, by means of a traditional female art like embroidering, she tells stories about women in her contemporary Egypt and North-African context. Stories on domestic and erotic subjects – women kissing and touching themselves or each other, mushy love phrases – simultaneously denouncing a state of things, an untold reality, an underlying violence, a contradictory condition.

 
Ghada Amer ricama. E protesta. Sotto le linee intricate e i punti interrotti ma colorati di disegni cuciti pieni di bei colori e di allusioni, per mezzo di un’arte tradizionalmente femminile come il ricamo, racconta storie di donne nel suo Egitto di oggi e nel contesto nordafricano. Storie con temi domestici ed erotici – donne che si baciano, che si toccano da sole o tra di loro, frasi d’amore sdolcinate – simultaneamente denunciando uno stato di cose, una realtà non detta, una violenza sottesa, una condizione contraddittoria.

martedì 6 agosto 2013

La Barbievidence éternelle

Barbie version by Jocelyne Grivaud of Magritte's work "L'Evidence éternelle". Is this kind of reloaded Venus a self-explaining eternal evidence of beauty? Or is it, by contradiction, the elusive evidence of transience itself?


Versione Barbie, realizzata da Jocelyne Grivaud, dell'opera di Magritte "L'Evidence éternelle". E questa Venere rivisitata è allora un'evidenza, cioè un'evidente prova, un'eterna dimostrazione della bellezza? O non piuttosto, per contraddizione, una prova elusiva della caducità stessa?

E grazie Maiter!

 

giovedì 1 agosto 2013

A doll not a doll


A vintage Barbie has never been so sexy, allusive, elusive. So blurred and understated.
Please check this wonderful series of doll faces and bodies portrayed by Larry Torno.
*
Una Barbie vintage non è mai stata tanto sexy, allusiva, elusiva. Così sfocata e sottintesa. Date un'occhiata a qsta meravigliosa serie di volti e corpi di bambole ritratti da Larry Torno.

Thx again, Maiter!
Custom Search