


“Il tempo fugge”, lo si tenga a mente. Mi è capitato la settimana scorsa di visitare l’ultima mostra di Giovanni Gastel “Maschere e Spettri”: una ricerca estrema sull’aspetto femminile, presentata in immagini giganti e iper-patinate dove si vede il limite della totale corruzione della bellezza e la sua natura transitoria. Immagini scioccanti. È il trucco che imita malattia, violenza, abuso, incontinenza, decomposizione. Ma ci si sente sopraffatti, perché l’effetto è troppo credibile e angosciante. Contemporaneamente, mi è venuto in mente di paragonare qste immagini a qualcuna delle famose bambole di Marina Bychkova. Penso che anche Marina stia facendo una ricerca straordinaria sul corpo e sul concetto di “eterno”.
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