lunedì 14 dicembre 2009

Not a doll diorama


This is not a doll diorama, although it could look like – nor a peaceful Nativity. This is a XVI century terracotta life-size sacred representation of the Slaughter of the Innocents and the location is Sacro Monte di Varallo, Italy, chapel 11. What leaves me astonished, is the visible intolerable violence and evil and bloodshed ordered by Herod (Herod, not a hero) and yet the detailed decoration and choreography in this educational scene, intended as a step in a devotional visit to the Sanctuary. Now, if sacred art itself shows these extreme images, why should we hypocritically ban a naked or tattooed doll?
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Qsto non è un diorama di bambole, anche se potrebbe sembrarlo – e non é neanche una placida Natività. È invece una sacra rappresentazione in terracotta di fine ‘500 che raffigura a grandezza naturale la Strage degli Innocenti al Sacro Monte di Varallo in Valsesia, cappella 11. Quel che mi sconvolge è la visibile intollerabile violenza, il male e lo spargimento di sangue ordinati da Erode (Erode, non un eroe) e al tempo stesso la decorazione che indulge ai dettagli e la coreografia in qsta scena educativa, intesa come una tappa della visita devozionale al santuario. Ora, se l’arte sacra stessa mostra queste immagini estreme, perché poi dovremmo ipocritamente censurare una bambola nuda o tatuata?

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