martedì 26 ottobre 2010

“Until Death Do Us Part”


The suicidal bride doll in the morgue. Forgive her. There is a specific genre in OOAK doll makeovers, and it has to do with the dark side of the doll concept. Creative outputs range from very poor to very fine, as it is the case IMO with this doll by Finnish OOAker emiliacouture – em’lia on flickr. The doll, the scene, the photo itself are at one with a concise, motivated and moving story-telling. Pls read below:
"Presenting Shame, the last doll in the bridal horror collection Autumn 2010 by emiliacouture.

Left in the altar and believing her life to be over this fragile creature takes a bath accompanied by a razor and sleeping pills. The regretful groom returns from his escapade with the maid of honour now ready to take his vows, ready to apologies, but it is too late. He finds his bride at a morgue ready to be placed in a casket and still wearing her virgin white.

“Shame”, the fourth and last doll in the “Until Death Do Us Part” collection, brings us to a full circle and to witness another suicide. Shame is the other side of the same coin as Honour, only driven to her deed by shame and desperation instead of yearning for honour. The suicide of Alexander McQueen was a shock and a loss to the world of fashion and I still cannot accept that he took his own life. He had lost both his love and his mother within a year of his death, but I keep thinking would I do the same? If I felt I had lost it all, all reason to live for, would I too take my own life or is there always another way out? Suicide is a horrible burden to bear for those left behind and the stigma of guilt makes it difficult to process and overcome. My message is for all to speak out and to listen, to accept and embrace, and most importantly to forgive.

Tonner’s Alabaster Antoinette (17” vinyl doll), her face resculpted and painted, her body blushed. She has stitched scars on her wrists and an autopsy scar on her chest. She has been given a short white mohair hair in a simple gel updo. She wears a transparent white lace wedding gown with a plunging neckline and long swallowtail trail over a frilled petticoat. Her lace shoes are hand sculpted and painted."

*
La bambola sposa suicida all’obitorio. Perdono per lei. Esiste un genere specifico di bambole OOAK, ed ha a che fare con il lato oscuro del concetto stesso di bambola. I risultati creativi vanno dal molto misero al molto raffinato, come è il caso a mio parere di qsta bambola della finlandese emiliacouture – em’lia su flickr. La bambola, la scena, la foto stessa sono tutt’uno con una narrazione stringata, motivata e commovente. Da leggere qui sotto (la traduzione è mia):
"Ecco a voi Shame, l’ultima bambola della serie spose horror Autunno 2010 di emiliacouture.

Abbandonata sull’altare, convinta che la sua vita sia finita, qsta fragile creatura fa un bagno in compagnia di una lametta e di sonniferi. Lo sposo, pieno di rimorso, ritorna dalla sua fuga con la damigella d’onore ora pronto a pronunciare le promesse nuziali, a chiedere scusa, ma è troppo tardi. Trova la sua sposa all’obitorio, pronta per essere messa nella bara, ancora vestita del suo virginale abito bianco.

Con “Shame” (NdR: Vergogna), quarta e ultima bambola della serie “finché Morte non ci separi”, il cerchio si chiude e siamo testimoni di un altro suicidio. Shame si trova sull’altro lato e sullo stesso angolo di Honor (NdR: Onore, un’altra bambola della serie), spinta all’atto fatale dalla vergogna e dalla disperazione anziché dall’ardente desiderio di onore. Il suicidio di Alexander Mc Queen è stato uno shock e una perdita per il mondo della moda e ancora non riesco ad accettare il fatto che si sia tolto la vita. Nel volgere di un anno aveva perso il suo compagno e la madre, ma continuo a pensare: io avrei fatto la stessa cosa? Se mi fossi sentita come una che ha perso tutto, perso ogni ragione per vivere, mi sarei tolta la vita anch’io o esiste un’altra via d’uscita?

Il suicidio è un orribile peso da sopportare per quelli che rimangono e lo stigma della colpa rende difficile elaborare il dolore e venirne fuori. A tutti il mio messaggio è: parlate, ascoltate, accettate, abbracciate. E, più di tutto, perdonate.

Alabaster Antoinette della Tonner (vinyl doll alta 17”) volto riscolpito e ridipinto, sul corpo, qualche ritocco di colore per rendere l’incarnato. Cicatrici dei punti sui polsi e la sutura dell’autopsia sul petto. Capelli corti di mohair bianco, raccolti con semplicità e fermati col gel. Abito da sposa trasparente di pizzo bianco con profonda scollatura a punta e lungo strascico – sotto, una sottoveste a volants. Scarpe di pizzo scolpite e dipinte."


Thx, Ross!

6 commenti:

Ross ha detto...

ottimo lavoro,Dani.

Doll Cult-ure ha detto...

... sono io che ti ringrazio per la segnalazione che mi ha permesso di scrivere qsto post. Vedo dalle statistiche che lo stanno leggendo in tanti!

Noemi Israel ha detto...

Interessantissimo post.
Un fenomeno che la dice lunga sui desideri del mercato, ovvero i collezionisti, che non si accontentano più del sorriso stampato ma esigono un REALISMO autentico anche nel gioco.

Doll Cult-ure ha detto...

vero. Secondo me, vero in due direzioni affascinanti: 1) qlla del realismo nel gioco, e 2) qlla della narrazione che crea una suggestione... Insomma, un meccanismo persuasivo, ma anche capace di invitarti alla tua creatività per dare un seguito alla storia.

Jaulleixe ha detto...

mmm... E' possibile dissentire sul "realismo", a favore del "naturalismo" inteso come "imitazione selettiva"? :-) Il punto su cui - forse - la richiesta di real life non convince è che in questo e in casi analoghi non c'è, per intenderci, TUTTA la morte. Non c'è il rigor mortis, la putrefazione, la trasfigurazione funerea del corpo giovane e bello. C'è invece un certo retaggio (post)romantico che, attualizzato, diventa molto goth, e che ovviamente carica di fascino l'opera (d'arte) realizzata con vera passione. Da questo punto di vista il mercato non chiede qualcosa di nuovo nell'essenza, ma nella forma. Comunque pregevole, però!

Doll Cult-ure ha detto...

... come dire che ancora prevale il "bel" vedere

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