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Le creature di Ariane Dionyssopulos viste a “Bambole a Roma” domenica scorsa hanno ampliato il concetto di bambola in resina. Non sono fatte per compiacere un’estetica come quella dell'attuale "bellezza Barbie". Hanno corpi pesanti e fanno smorfie. Ma indossano abiti perfetti, molto credibili, e sono fotografate 2 volte per apparire a grandezza naturale negli scatti urbani dell’autrice. Sono personaggi molto parigini. Non so se abbiamo un nome… mi sa che tornerò a chiedere ad Ariane.
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