martedì 20 ottobre 2009

Tempus fugit


i.e. “Time flies” – bear in mind this. I visited last week Giovanni Gastel’s latest photo exhibition titiled “Maschere e Spettri” (i.e. Masks and Ghosts): an extreme research on feminine look presented in giant hyperglossy pictures where you see the very limit of total corruption of beauty and its transitory nature. Shocking images indeed. It’s make up that imitates illness, violence, abuse, incontinence, decomposition, but you feel overwhelmed, as it’s too believable and bleeding. At the same moment, I had the idea to compare these pictures to some of Marina Bychkova’s famous dolls. I think that also Marina is making an outstanding research on body and on the concept of “eternal”.
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“Il tempo fugge”, lo si tenga a mente. Mi è capitato la settimana scorsa di visitare l’ultima mostra di Giovanni Gastel “Maschere e Spettri”: una ricerca estrema sull’aspetto femminile, presentata in immagini giganti e iper-patinate dove si vede il limite della totale corruzione della bellezza e la sua natura transitoria. Immagini scioccanti. È il trucco che imita malattia, violenza, abuso, incontinenza, decomposizione. Ma ci si sente sopraffatti, perché l’effetto è troppo credibile e angosciante. Contemporaneamente, mi è venuto in mente di paragonare qste immagini a qualcuna delle famose bambole di Marina Bychkova. Penso che anche Marina stia facendo una ricerca straordinaria sul corpo e sul concetto di “eterno”.

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