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lunedì 14 dicembre 2009

Not a doll diorama


This is not a doll diorama, although it could look like – nor a peaceful Nativity. This is a XVI century terracotta life-size sacred representation of the Slaughter of the Innocents and the location is Sacro Monte di Varallo, Italy, chapel 11. What leaves me astonished, is the visible intolerable violence and evil and bloodshed ordered by Herod (Herod, not a hero) and yet the detailed decoration and choreography in this educational scene, intended as a step in a devotional visit to the Sanctuary. Now, if sacred art itself shows these extreme images, why should we hypocritically ban a naked or tattooed doll?
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Qsto non è un diorama di bambole, anche se potrebbe sembrarlo – e non é neanche una placida Natività. È invece una sacra rappresentazione in terracotta di fine ‘500 che raffigura a grandezza naturale la Strage degli Innocenti al Sacro Monte di Varallo in Valsesia, cappella 11. Quel che mi sconvolge è la visibile intollerabile violenza, il male e lo spargimento di sangue ordinati da Erode (Erode, non un eroe) e al tempo stesso la decorazione che indulge ai dettagli e la coreografia in qsta scena educativa, intesa come una tappa della visita devozionale al santuario. Ora, se l’arte sacra stessa mostra queste immagini estreme, perché poi dovremmo ipocritamente censurare una bambola nuda o tatuata?

martedì 6 ottobre 2009

A doll diorama in a drugstore



Dollspotting: Catia, DCCI member in Bologna, collects dolls and creates thematic doll scenes... PLUS she uses the latter to attract clients to her specialties shop! This really seems to work: her clientèle do expect from her both fresh doll scenes and crispy food.
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Sulla pista delle bambole: Catia, socia DCCI di Bologna, colleziona bambole e crea scenette a tema che... IN PIU’ utilizza per attrarre clienti nel suo negozio di alimentari! La cosa sembra davvero funzionare: la clientela da lei si aspetta sia scenette appena fatte che specialità fresche e croccanti.

Diorama details* dettagli dei diorami > http://www.flickr.com/photos/catia_dolls/sets/72157622388139869/

venerdì 9 maggio 2008

Diorama/dollrama




It’s all about dolls and books... A reading figure. A (murderer and fresh widow) doll among books. The first, the title of which, translated, could be For the love of poets, is a sculpture. It has diorama dimensions and I have seen it yesterday here in Milan – at Fondazione Biblioteca di via Senato – featured in a collection of works celebrating the book despite its destruction in XXth century. The latter, entitled Testamento (= Last will) is an award-winning diorama seen in Rome. Both tell a story: one of intimate meditation, and one of cynical successful plans. Where is the subtle line between art and play? Both are appealing to different parts of me.
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Questione di bambole e libri… Una figurina che legge. Una bambola (assassina a fresca vedova) tra i libri. La prima, dal titolo Per l’amor dei poeti, è una scultura. Ha misure da diorama e l’ho vista ieri qui a Milano - alla Fondazione Biblioteca di via Senato - esposta in una collezione di opere che celebrano il libro a dispetto della sua distruzione perpetrata nel XX° secolo. L’altra, intitolata Testamento, è un diorama premiato a Roma. Raccontano entrambi una storia: una di intimo raccoglimento, una di cinici piani ben riusciti. Dov’è la sottile differenza tra arte e gioco? Tutt'e due attraggono parti diverse di me.

+ > http://www.bibliotecadiviasenato.it/
Lu Tiberi, Per l’amor dei poeti, 2008; terracotta, incisione su carta, vetro fuso e colorato; cm 40 x 40 x 40; proprietà dell'artista. ph: courtesy of press office in charge

+ > http://www.bambolearoma.it/
Marco Banfi, Testamento, 2008; Silkstone Barbie doll and mixed materials - ph: Ro on flickr
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