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lunedì 6 maggio 2013

WPP 2013 with dollcultural eyes



I don’t miss World Press Photo’s touring exhibition when it appears in Milan at Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10. Due to the nature of the contest – photojournalism -, images are news, conveying impactful shocking punching awesome relevance. War and blood and violence are predominant. But unexpected dollcultural moments can be seen even there. Every year I visit WPP with doll-seeking eyes and here is what I reported from 2013 edition.

By Majid Saeedi, a Barbie in crocheted gown.
Life in War
13 April 2010
Kandahar, Afghanistan
Workers learn how to embroider and make clothes for dolls, at a workshop in Kandahar run by an NGO that aims to help local women empower themselves.

By Ilona Szwarc, an American Girl doll in a girl’s arms.
Kayla
19 February 2012
Boston, Massachusetts, USA
Kayla stands with her American Girl doll, in front of a portrait of her ancestors at home in Boston.
The dolls come in a range of different ‘characters’, with varying skin tones and hairstyles, that customers can choose from.

By Ali Kufti, a doll-headed monkey.
Mimin
05 December 2012
Solo, Indonesia
A long-tailed macaque, wearing patchwork clothing and a doll’s head, performs in Solo, Central Java. The monkeys are generally purchased at an animal market and trained to carry out such activities as walking on stilts, riding bicycles, or simply begging… A monkey can bring in around €4 a day.


Non mi perdo la mostra itinerante del World Press Photo quando appare a Milano alla Galleria Carla Sozzani di Corso Como 10. Data la natura del contest – fotogiornalismo - le immagini sono notizie, portatrici di una rilevanza di grande impatto scioccante forte terrificante. Guerra e sangue e violenza sono predominanti. Eppure, persino lì, si possono vedere inaspettati squarci dollculturali. Ogni anno visito il WPP anche con occhi che cercano bambole e qui c’è quanto segnalo dell’edizione 2013.

Di Majid Saeedi, una Barbie in abito all’uncinetto.
Life in War
13 Aprile 2010
Kandahar, Afghanistan
Alcune operaie imparano a ricamare e a confezionare abiti per bambola a Kandahar durante un laboratorio tenuto da una ONG che mira ad aiutare le donne locali a migliorare le proprie capacità.

Di Ilona Szwarc, una bambola American Girl doll in braccio a una ragazza.
Kayla
19 Febbraio 2012
Boston, Massachusetts, USA
Kayla in piedi con la sua bambola American Girl, di fronte al ritratto dei suoi antenati in casa a Boston. Le bambole vengono vendute in una gamma di ‘personaggi’, con una varietà di carnagioni e acconciature tra cui i clienti possono scegliere.

 

Di Ali Kufti, una scimmietta dalla testa di bambola.
Mimin
5 Dicembre 2012
Solo, Indonesia
Un macaco a coda lunga, in abiti patchwork e testa di bambola, si esibisce a Solo, nel centro di Giava. Le scimmie sono in genere acquistate al mercato degli animali e addestrate ad attività come camminare sui trampoli, andare in bici, o semplicemente chiedere l’elemosina… Una scimmietta può far guadagnare circa 4 euro al giorno.

giovedì 20 maggio 2010

One is a dollhouse, one is not


Twilight outside, lights inside. But this is not the very image subject. Spot the women on the roof, crying their protest the very same day of Iranian presidential election in 2009 - they are the real story captured by Italian photographer Pietro Masturzo, 1st absolute prize in World Press Photo 2010. So dramatic and onirical, its athmosphere recalled me a dark dollhouse, but it’s not. Then I combed flickr till I’ve found what I needed to render this emotional comparison.

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Penombra fuori, luci dentro. Ma non è qsto il soggetto dell’immagine. Occhio alle donne sul tetto, che gridano la loro protesta il giorno stesso delle elezioni presidenziali in Iran nel 2009 – sono loro la vera storia colta da Pietro Masturzo, fotografo italiano vincitore del 1° premio assoluto al World Press Photo 2010. Drammatica e onirica, l’atmosfera mi ha richiamato una casa di bambola, cosa che non è. Così ho rastrellato flickr finché non ho trovato quel che mi ci voleva per rendere qsto paragone emozionale.

+ > World Press Photo 2010

domenica 24 maggio 2009

Kissing in action

World Press Photo 2009 award winning (3rd prize in “Stories”) Chinese photographer Li Jiejiun achieved an impactful effect by recreating famous, iconic war shots with dolls and action figures. Is there a further underlying message, e.g. war makes brainless mini-humans of us? Not so underlying, I’m afraid. Therefore, I chose to show here the most hopeful of Jiejiun subjects: Alfred Eisenstaedt’s “Kiss in Times Square”, dating back to 1945.
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Il fotografo cinese Li Jiejiun, tra i premiati al World Press Photo 2009 (3° premio nella categoria “Stories”) ha ottenuto un effetto di grande impatto ricreando famose, iconiche foto di guerra con bambole ed action figures. C’è un ulteriore, soggiacente messaggio che dobbiamo ricevere, tipo che la guerra ci riduce a vuoti mini-umani senza cervello? Neanche così soggiacente, mi sa. Perciò ho scelto, tra tutte, qlla con il soggetto più speranzoso: “Kiss in Times Square”, di Alfred Eisenstaedt, del 1945.
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