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venerdì 26 agosto 2011

Vacuum at hand


Doll arms and doll hands, yes. But not healthy and rosy, just dusty and empty, somehow vacuum treated without being cleaned; they look like gloves or body parts, alluding to stacks of corpses?
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Braccia di bambole e mani di bambole, sì. Ma non sane e rosee, solo polverose e vuote, come messe sottovuoto, ma senza essere state pulite. Sembrano guanti o parti di corpi, con allusione a mucchi di corpi?

ph flickr/delainey

martedì 7 aprile 2009

On a cover

So, a cover doll, on a record. But not singing, or smiling. Maybe crying. Is the abandoned doll a commonplace of being alternative? Or cruel.
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Allora una bambola da copertina – di disco. Ma che non canta, né sorride. Piange magari. La bambola abbandonata è il luogo comune dell’essere alternativi? O crudeli.

(from moviem@tica)

sabato 1 marzo 2008

Abandoned doll, recovered identity


Seen yesterday, from life. This 1921 painting by Suzanne Valadon depicts a very sensitive moment – when it happens that you’re not a girl any longer, and you know it. But the process is probably completed years later, when the abandoned doll is (maybe metaphorically) picked up from the floor and kept as a memory. Work belonging to Washington National Museum of Women in the Arts.
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Visto ieri, dal vero: questo dipinto di Suzanne Valadon del 1921 descrive un momento molto delicato – quando succede di non essere più una bambina, e di saperlo. Ma il processo è probabilmente completato anni dopo, quando la bambola abbandonata viene (anche solo metaforicamente) tirata su dal pavimento e tenuta come un ricordo. L’opera appartiene al Washington National Museum of Women in the Arts.
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