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lunedì 24 settembre 2012

Brand new, baby


Are we free or are we fake? Are we tender or are we tattoed? Are we babies or are we branded? Dietrich Wegner provocatively explores such contradictions by portraying real toddlers and toddler dolls totally covered - I’d say sponsored - with very recognizable logos. His criticism to our contemporary consumerism becomes even more interesting from a dollcultural viewpoint, when seen as the expensive counterpart of some motherhood simulacra we know well: those famous, controversial and perfect Reborn dolls.



Siamo liberi o siamo finti? Siamo teneri o tatuati? Siamo bimbi o siamo brand? Dietrich Wegner esplora provocatoriamentesimili contraddizioni ritraendo veri neonati o bambolotti-neonato totalmente coperti – direi sponsorizzati – con loghi molto riconoscibili. La sua critica al consumismo contemporaneo diventa ancor più interessante dal punto di vista dollculturale se vista come costosa controparte di certi simulacri di maternità che conosciamo bene: le celebri, controverse, perfette Reborn dolls.
 
 

 

sabato 31 luglio 2010

Nurses at work


Horror scene or idyllic moment? This nursery is kinda diorama in Paris Museum of Medicine. It recalls me some archival pics of similar scenes, don’t know if taken at an hospital, a crèche, a nursery. The various examples look crowded, pretentiously tidy, hopefully disciplined, and in my very imagination sometimes buzzy er no, noisy at the same time. Babies look like clones. Nurses too. And there is like a choreography.



Scena horror o idillico momento? Qsta nursery è una specie di diorama al Museo delle Medicina di Parigi. Mi ricorda delle foto d’archivio di scene simili, non so se fatte in una clinica, in un orfanotrofio o in un nido. I vari esempi danno l’idea di ambiente affollato, pretenziosamente pulito, sperabilmente disciplinato e nella mia immaginazione a volte pieno di brusìo, no anzi di rumore. I bimbi sembrano cloni. Le infermiere anche. E c’è come una coreografia.

Nurses scenes seen in Hulton collection, doll diorama ph monkeyiron on flickr

domenica 9 marzo 2008

Small, Medium, Large





As I posted in a recent past (see this blog, Jan 11th) a Ron Mueck hyperscaled sculpture portraying a newborn baby girl, I “owe” a post to the reduced scale newborn dolls, this time by Camille Allen (thanks again to my friend Roberta who suggested me this hint). What still leaves me totally uncomfortable with, is the yet very popular creation of life size one-of-a-kind newborn baby dolls. Dimensions count, therefore.
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Avendo pubblicato di recente (in qsto blog, all’11 gennaio) un post con una scultura gigante di Ron Mueck che raffigurava una neonata, “devo” un post ai neonati in scala ridotta, stavolta opera di Camille Allen (ri-grazie alla mia amica Roberta che mi ha suggerito lo spunto). Quel che invece ancora mi lascia completamente a disagio, è la popolarissima creazione di neonati OOAK grandi al naturale. Quindi, le dimensioni contano.

+ > http://www.camilleallen.com/

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