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Cinderella, Aurora, Pocahontas, Belle, Tiana… We know them from Disney movies and even before (for some of them, at least) from the most famous fairytales. We played with them as dolls**. We now meet them on imaginary Vogue covers thru Dante Tyler’s artwork. Interesting - why? Because the princess myth is persisting. Because a fictional character or a toy or a fashion icon or an instant celebrity share many mechanisms of image building, visual and gesture and attitude communication.
** the sentence is generic and a bit rhetorical, as I’m not so interested in princesses nor did I play with such dolls, anyway...
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Cenerentola, Aurora, Pocahontas, Bella, Tiana… le conosciamo dai filmoni Disney e anche da prima (alcune di loro, almeno) dalle favole più famose. Ci abbiamo giocato, con loro come bambole**. Le incontriamo ora su immaginarie copertine di Vogue tramite l’opera grafica di Dante Tyler. Interessante – perché? Perché il mito della principessa è persistente. Perché un personaggio di fantasia o un giocattolo o un’icona della moda o una celebrity istantanea hanno in comune molti meccanismi di costruzione dell’immagine, di comunicazione visiva, gestuale e di atteggiamento.
** la frase è generica e un po’ retorica, io veramente non amerei il genere principessa né ci ho giocato, ma tant’è...
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