giovedì 5 agosto 2010

We are dolls, too


“We are dolls, too”. This is in response to “Quali cose siamo” ( i.e. “which things we are”), an unpredicted selection of contemporary, non institutional design objects and artefacts – a creative world, featuring common use items and unique pieces, somehow parallele to the mainstream design production - now on exhibition at Triennale Design Museum here in Milan. How many dolls, doll houses, doll-scaled models, toys and toyful objects I’ve seen. I warmly suggest you visit it too, before Feb 27th 2011.
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“Siamo anche bambole”. Qsto per rispondere a “Quali cose siamo”, una selezione imprevista di oggetti e manufatti contemporanei di un design non istituzionale – un mondo di creatività pieno di oggetti di uso comune e di pezzi unici, parallelo in qualche modo alla principale produzione di design – ora in mostra al Triennale Design Museum qui a Milan. Quante bambole, case di bambola, modellini in scala di bambola, giocattoli e oggetti giocattolosi ho visto. Visita caldamente suggerita, prima del 27 febbraio 2011.

PS ... a blurred bunch of Lenci dolls in the glass cabinet * ...uno sfocato gruppo di bambole Lenci nella teca

"Quali cose siamo" Dir. Silvana Annicchiarico; Scientific Director Alessandro Mendini; Exhibition Design Pierre Charpin

2 commenti:

Noemi Israel ha detto...

La grande Patty cantava: "Tu mi fai girar come fossi una bambola ... E poi mi butti giù come fossi una bambola ...". Ci sembrava offensivo essere trattate da bambole. Invece forse è solo la metà negativa della medaglia.

Doll Cult-ure ha detto...

azzardo: la metà positiva è allora saper essere bambole? saper sdrammatizzare?

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