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venerdì 27 maggio 2011

Framed in 1:6 scale

Back to Benedetta Alfieri’s works (s. May 22nd post), and back to the artistic choice of reducing and framing her photos in doll scale – i.e. in 1:6 scale. I asked the artist, and she replied in an informal conversation (Italian only, sorry) it’s a deliberate choice, implying a substantial question we can summarize in: “which are the dimensions of an image? What we recognize as an “absent body” depends on what we see, or on the dimension of what we see?”. IMO, the framed outfit in doll scale is as powerful and evocative as the full scale one. It’s a replacement, an announcement, sthg potential and awaiting or sthg archived as well.
For English speaking readers, the topic is developed in an interesting paper by Ruggero Pierantoni


Torno ai lavori di Benedetta Alfieri (v. post del 22 maggio) e torno alla scelta artistica di ridurre e incorniciare le sue foto in scala bambolare – cioè in scala 1:6. Ho chiesto all’artista, e lei mi ha risposto in una conversazione informale (che pubblico qui con il suo consenso) che sì, è una scelta deliberata e implica una questione fondamentale evidenziata qui sotto. Per me, il piccolo vestito incorniciato in scala bambolare è tanto potente ed evocativo quanto qllo in scala naturale. È come un rimpiazzo, un annuncio, qualcosa di potenziale e in attesa o qualcosa di archiviato. Tanto quanto qllo vero.

“le dimensioni dei formati sono deliberate scelte di linguaggio artistico e non dettate dal caso.
La ricerca fotografica sul corpo - o sull'assenza del corpo - che ha visto esposta a MIA fair, lavora da una parte sulla dimensione 1:1 e sul fatto che la fotografia sia una traccia del reale, suggerendo così corrispondenza e ambiguità tra l'oggetto e l'immagine dell'oggetto; dall'altra parte, lavora su un' altra dimensione riproponendo un modello "noto", quello della Barbie, giocando su senso di straniamento percettivo. Il progetto fotografico pone infatti, tra le altre, un'interessante questione: quali sono le dimensioni di un'immagine? ciò che riconosciamo come "corpo assente" dipende da ciò che vediamo o dalla dimensione di ciò che vediamo? l'oggetto fotografato rimane abito quando ha le stesse dimensioni di un corpo umano? o è corpo assente? e quando la dimensione è ridotta è ancora umano quel corpo, seppur assente, o inevitabilmente ricorriamo ad un altro senso che non è forse più solo visivo?


Sulle questioni qui accennate le segnalo un interessante testo critico di un noto studioso di percezione”


ph: Benedetta Alfieri’s works exhibited in Bergamo VS Me ‘n my dolls OOAK outfit

giovedì 18 marzo 2010

Let’s head to the pastry


I’m not that gluttonous, but this vintage Francie doll is. So, out for a doll collectors brunch last Sunday, she didn’t miss fine cheese nor sweets – always on her mind. No, on her head. Let’s be a bit self-ironical, sometimes.
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Non sono una golosastra, ma qsta Francie vintage sì. Così, fuori per un brunch di doll collectors domenica scorsa, non s’è fatta mancare né del raffinato formaggio, né i dolci – che ha sempre in mente. Anzi, in testa. Siamo un po’ autoironici qualche volta, dai.

Ph Witaru, outfit Mauro Marchetti aka Me ‘n My Dolls

domenica 19 ottobre 2008

Dolls reflect


Dolls reflect. Maybe only mirroring my mood. One of indefinite hope in this calm light.
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Le bambole riflettono. Anche solo rispecchiando un mio senso di indefinita speranza in qsta luce calma.

Momoko pics by Doll Cult-ure (self-encouragement); "Check-Mates" variation outfit by meandmydolls

venerdì 15 agosto 2008

Back to Becky! 02











Becky’s faces. Clockwise: Mattel promotional photo for 2009 collection; Casey rerooted as Becky by Joe, found online under vintagefashiondolls.homestead; Becky profile and face according to Mauro Marchetti aka meandmydolls. Which close-up is closer to your idea of Becky?
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Volti di Becky. In senso orario: la foto promozionale Mattel per la collezione 2009; Casey trasformata in Becky con reimpianto da Joe, online su vintagefashiondolls.homestead; profilo e volto di Becky secondo Mauro Marchetti aka meandmydolls. Quale idea di Becky assomiglia di più alla vostra?

giovedì 14 agosto 2008

Back to Becky!







Becky didn’t exist. The idea of Becky existed, rather - but only as an illustration on Francie outfit packages or booklets. Becky has been a ghost to all those with a passion for vintage dolls who love MOD years – quorum ego. Now, Mattel decided to issue a Becky doll in the 2009 collection. A great marketing move. You can’t call it a repro, it’s more a reconstruction, featured in a lovely gift set. But she’s not the one. If you only knew… Well before, the Italian doll artist Mauro Marchetti (aka meandmydolls) interpreted for his pleasure his very own Becky doll, OOAK, in swimsuit and boxed in superMOD style. A great sentimental move. More to come.
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Becky non è esistita. Anzi, esisteva l’idea di Becky - ma solo come illustrazione su alcune confezioni di vestiti di Francie o libretti. Becky è stata un fantasma per gli appassionati di bambole vintage che amano gli anni MOD – quorum ego. Ora, Mattel ha deciso di far uscire una Becky nella collezione 2009. Grande mossa di marketing. Non si può dire che sia una repro, è più una ricostruzione, e fa parte di un delizioso gift set. Ma non è la sola. Se sapeste… Ben prima, il doll artist italiano Mauro Marchetti (aka meandmydolls) ha interpretato per il piacer suo la sua Becky privata, OOAK, in costumino, inscatolata in stile MOD. Grande mossa sentimentale. E c’è dell’altro - prossimamente.

giovedì 19 giugno 2008

oh, oh, oh Obitsu


From a faceless, bald, naked and neutral body base, Mauro Marchetti aka Me and My Dolls literally invented this '60-ish creature (reminiscent of Francie, for those who have some vintage dolls expertise), giving her a facial repainting, hair, and a complete outfit. These Obitsu dolls are a pleasure for customizing...
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A partire da una base neutra senza volto, senza capelli, senza vestiti, Mauro Marchetti alias Me and My Dolls ha letteralmente inventato qsta creatura un po' anni '60 (allusiva a Francie per chi ha un po' di conoscenza del vintage), donandole un repainting facciale, capelli, e un abito completo. Queste bambole Obitsu sono una libidine per chi vuole customizzare...

ph Maria Cristina Lemmi

domenica 24 febbraio 2008

Daisy Day 01


I had the idea and sketched it, Mauro Marchetti of Me and my dolls knew how to make it real, working in remote mode. And this is Momoko in Daisy Day: silk, velvet, suede and sheer stockings in a purple palette and in a doll scale. Look at the daisy motif, pls. More on this to appear soon.
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Io avevo l’idea e ne ho fatto uno schizzo, Mauro Marchetti di Me and my dolls sapeva come realizzarla, lavorando in remoto. E questa è Momoko in Daisy Day: seta, velluto, pelle scamosciata e collants velati in varianti di violetto, in scala bambolare. E con la margherita fustellata. Presto, altro ancora su qsto soggetto.

+ > http://www.meandmydolls.com/
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