Visualizzazione post con etichetta momoko. Mostra tutti i post
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domenica 23 marzo 2014

Dolls attending events: #snellobb04


A series of 4 cooking competitions under the Snello Blind Box label involved me as a professional in the last months. But never could I leave home without a doll. The contestants, my business partners and colleagues, the official photographer, many of the attendants were waiting for a doll at the entrance: Momoko (without knowing WTF doll she was, sincerely) or my everstarring Theo-doll as important guests (or party animals?) 



 
Una serie di 4 gare di cucinacontraddistinte dal nome Snello Blind Box mi ha coinvolto per lavoro negli ultimi mesi. Ma nemmeno una volta ho potuto lasciare casa senza una bambola. Concorrenti, soci e colleghi, fotografo ufficiale, molti dei partecipanti si aspettavano una bambola all'ingresso: Momoko (senza sapere che bambola fosse, devo essere sincera) o il mio sempre-protagonista Theo-doll nelle vesti di ospiti di riguardo (o di animali da party?)

 

ph Sergione Infuso

sabato 31 agosto 2013

Comfort food. Calories don’t count.

I don’t know if we all need comfort, but I do know we all need food.
Even a doll might need both of them in a parallele life, as this cute stop motion video** demonstrates (click here to view it now).
 


Comfort food is a love therapy, probably the last thing you would eat before you die. Not only nourishing, or rather nourishing your soul, it is the food you would choose to feel cuddled, remotivated, consoled, encouraged, brought back to childhood. Comfort food is not necessarily comfortable – it can be raw, scanty or insignificant to anyone else but you.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia is a solo photo exhibition now opening in Venice as the European première, featuring Henry Hargreaves work. This author from new Zealand, ex model and renowned for his extravagant and dissacrating research on food, by means of his images he also captures tranches de vie and inner life. The exhibition, curated by Chiara Casarin, includes in a consistent concept different groups of photos: comtemporary hi-tech devices treated like food (Deep Fried Gadgets series), the ritual snack of popstars before facing their audience (Band Riders series), the last supper of men sentenced to death (No Seconds series).  
 

The location itself is fascinating and significant - San Servolo was Venice’s historic psychiatric hospital, and is now living a new life as Museo della Follia (museum of madness).
 

Adding involvement to this experience, other events and guests have been scheduled, and a movie contest has been launched on the web. Its title is “L’ultimo desiderio” (i.e. the last wish) and asks participants to present their very own comfort food. All works will be up for voters online, and the 3 highest-ranking authors will be invited in Venice to prepare and share their video and recipe during a very special tasting. Check the official website highlighted below for updates and contest rules. GET INVOLVED!
 
 

Non so se tutti abbiamo bisogno di conforto, ma so che tutti abbiamo bisogno di cibo.
In una vita parallela, anche una bambola potrebbe volerli entrambi, come dimostra qsto video** in stop motion, venato di tenerezza (cliccate qui per vederlo)
 
 
Il comfort food è una terapia d’amore, probabilmente l’ultima cosa che mangereste prima di morire. Non solo nutriente, o piuttosto, nutriente per l’anima, è il cibo che scegliereste per sentirvi cullati, rimotivati, consolati, incoraggiati, riportati indietro all’infanzia. Il comfort food non è necessariamente confortevole: può essere crudo, scarso o insignificante per chiunque altro tranne voi.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia è una personale che inauguraa breve a Venezia come prima in Europa e mette in mostra il lavoro di Henry Hargreaves. Questo autore neozelandese, ex modello e già noto per la sua ricerca sul cibo eccentrica e dissacrante, appunto attraverso il cibo raffigura spaccati di vita vera e indizi di vita interiore. La mostra, curata da Chiara Casarin, unisce in un concetto coerente differenti gruppi di foto: accessori hi-tech contemporanei trattati come alimenti (v. serie Deep Fried Gadgets), lo spuntino rituale delle popstar prima di affrontare il pubblico (v. serie Band Riders), l’ultima cena dei condannati a morte (v. serie No Seconds).  
La sede stessa della mostra è affascinante e significativa - San Servolo è stato storicamente il manicomio di Venezia. E ora rivive come Museo della Follia. 
 

Per rendere quest’esperienza ancora più coinvolgente sono stati inseriti nel programma altri eventi e ospiti, ed è stato lanciato in rete un contest di filmati. Il suo titolo è “L’ultimo desiderio” e chiede ai partecipanti di realizzare un video raccontando il loro personale comfort food. Tutte le opere pervenute potranno essere votate online, e i primi 3 autori classificati saranno invitati a Venezia a preparare e condividere il loro piatto nel corso di una degustazione speciale. Per aggiornamenti e per il regolamento del contest si veda il sito ufficiale sotto evidenziato. PARTECIPATE!
 
 

 Informazioni utili
Titolo della mostra: Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia
Soggetto promotore: Artmovie srl
Curatore: Chiara Casarin
Sede: Isola di San Servolo, Venezia
Inaugurazione: venerdì 6 settembre 2013, ore 18.00 (su invito)
Apertura al pubblico: dal 7 settembre al 24 novembre 2013
Giorni e orari di apertura: sabato e domenica, dalle 10.00 alle 18.30. Ingresso gratuito
Come arrivare: da San Zaccaria vaporetto linea 20 fermata San Servolo. Per gli orari visitare il sito
www.actv.it (ultimo vaporetto utile da San Servolo a San Zaccaria: ore 18.50).
Sito della mostra: events.artmovie.it
Sito del contest: contest.artmovie.it (coming soon)
Società San Servolo Servizi
041.2765001
 
 
** video: courtesy of Drea - Grazie!
 

 

 

 
 

 

 

giovedì 25 luglio 2013

Blind Box branding!


Although the hashtag on the photo is not the correct one (btw, correct is #snellobb02), my ham taster Momoko doll played her role quite well during "Snello Blindbox 02 - Snello d'Estate" event, and I must thank the nice foodblogger Lina D'Ambrosio aka Spadellatissima! for taking this lovely, unofficial picture. We (my partners and I at Foodthings) were, are and will be committed in the realization of experiences involving families, foodbloggers, companies, products. The challenge is the way we do it. The mood we create. The memory we seed. The expectation we foster. The word we spread. The words we use.
*
Anche se l'hashtag sulla foto non è qllo corretto (che sarebbe invece #snellobb02), la mia Momoko degustatrice di prosciutti se l'è cavata abb bene nel suo ruolo durante l'evento "Snello Blindbox 02 - Snello d'Estate", e devo ringraziare una foodblogger molto carina, Lina D'Ambrosio aka Spadellatissima! per qsta deliziosa immagine non ufficiale che ha scattato. Noi (io e i miei soci di Foodthings) eravamo, siamo e saremo impegnati nell'invenzione di esperienze capaci di coinvolgere famiglie, foodblogger, aziende, prodotti. La sfida è il modo in cui lo facciamo. L'atmosfera che creiamo. Il ricordo che seminiamo. L'attesa che istilliamo. La voce che spargiamo. Le parole che usiamo.
 

domenica 30 giugno 2013

#snellobb02: never prevent a pre-event




Again a commistion between my professional and my dollcultural side. The occasion? When we headed for a briefing on site to a wonderful, minimal space called InKichenLoft: the location chosen for our next marketing event. There we’ll hold in a few days a foodblogger contest – please note, male foodbloggers, or heroes if you prefer, and socialmediatic animals very active online. Their challenge is the second one in the Snello Blind Box series, where blogger must create something original based on mystery ingredients one of which is for sure a Snello Rovagnati product such as ham, turkey, bresaola…  

 
So, we had our briefing on site, equipment and timing check, Q&A session with the staff… and a collateral dollcultural shooting, since I now tend to have a doll as an alterego in these missions. A doll is still something unusual and memorable in a foodie enviromment. And I’m taking advantage of this. She – a MOD looking Momoko doll this time - does her graceful part of branding.

 
Ancora una commistione tra il mio lato professionale e dollculturale. L’occasione? Il briefing in loco presso uno spazio bellissimo e minimale chiamato InKichenLoft: il luogoprescelto per il nostro prossimo evento marketing. Lì a giorni terremo un contest per foodblogger – foodblogger uomini, faccio notare, o eroi se preferite, veri animali socialmediatici molto attivi online. La loro sfida è la seconda della serie Snello Blind Box, in cui i blogger sono chiamati a creare qualcosa di originale sulla base di ingredienti misteriosi, uno dei quali è scuramente un prodotto Snello Gusto e Benessere Rovagnati come prosciutto, tacchino, bresaola…  


E così, abbiamo fatto il nostro briefing on site, controllo attrezzature e tempistica, domande e risposte con lo staff… e, a margine, una sessione fotografica dollculturale, visto che ultimamente tendo ad avere una bambolina come alter ego in qste uscite. Una  bambola è ancora qlcosa di insolito in un ambiente foodie, quindi la si ricorda. Io ne approfitto. Lei - una Momoko dall’aria MOD, stavolta - fa la sua graziosa parte di branding.

official hashtag: #snellobb01
facebook: http://www.facebook.com/mondosnello
widgets: http://www.mondosnello.it/mondosnello/blindbox-2/widget/
 
ph Br1dotcom! Grazie!

mercoledì 15 maggio 2013

Blogger Contest Snello Blind Box 01- and dolls?


Being involved in digital communication and social media engagement is sometimes a serendipitous thing. There is a Food Blogger Contest called Snello Blind Box awaiting in a few days, and it's seeing 4 ladies contestants (all of them, great communicators in the cooking and foodie community) who will receive a different Blind Box each of mystery ingredients, one of which will be a "Snello" product by Rovagnati. The Ladies will create an exclusive recipe in 30 minutes, which will be tasted voted and rewarded by a panel of experts, while a number of other influencers will tell the story online in their different styles, using the official hashtag #snellobb01. Now the fact is, my dolls learnt the news. They are trying to tell me they want to apply and cook for the contest, too. That's it!


Lavorare nella comunicazione digitale e inventare occasioni di coinvolgimento sui social media a volte implica un po' di serendipity (quando cerchi una cosa e ne scopri un'altra, inaspettata). C'è dunque a giorni un Contest di Food Blogger chiamato Snello Blind Box e riunirà 4 Signore concorrenti (tutte grandi comunicatrici nel campo della cucina e nell'ambiente foodie), che riceveranno ciascuna una Blind Box di ingredienti misteriosi. Uno degli ingredienti sarà un prodotto della linea Snello Gusto e Benessere Rovagnati e loro dovranno da lì creare una ricetta esclusiva in 30 minuti. Questa sarà assaggiata, votata e premiata da un panel di esperti, mentre un bel numero di altri influencer racconteranno la storia online col loro stile e con l'hashtag ufficiale #snellobb01. Ora il fatto è che anche le mie bambole sono venute a saperlo. E stanno tentando di dirmi che vogliono candidarsi e cucinare al contest anche loro. Ecco.

* >
more about the contest/maggiori info sul contest:
www.mondosnello.it, Facebook page MondoSnello, @MondoSnello

about the contestants/maggiori info sulle concorrenti:
Francesca D'Orazio Buonerba aka www.erbapepe.com
Maria Greco Naccarato aka www.kitcheninthecity.it
Annamaria Pellegrino aka www.lacucinadiqb.com
Doriana Tucci aka www.lasignoradeifornelli.it

 

lunedì 15 ottobre 2012

Dollcultural Power of We


I, I, we. This is not aphasia, but the Fibonacci sequence of solidarity and growth, of powerful iniziatives, of unforgettable friendships, of lives spent together, of effective research, of team victories, of much wished changes. Individuals and not numbers conveying the power of We.


Io, Io, Noi. Questa non è afasia, ma la sequenza di Fibonacci della solidarietà e della crescita, delle iniziative potenti, delle amicizie indimenticabili, delle vite trascorse insieme, delle ricerca che porta risultati, delle vittorie di squadra, dei cambiamenti molto auspicati. Persone e non numeri che veicolano il potere del Noi.

ph (c) Midolls on flickr

This post is for Blog Action Day 2012, and I made it dollcultural through a circle of head-to-head Momoko dolls, as if they were like-minded. * Qsto post è per il Blog Action Day 2012, e l'ho fatto dollculturale con un cerchio di Momoko a contatto di testa, come per significare un pensiero condiviso.

 

martedì 2 ottobre 2012

Good grammar is sexy

 

Why is this doll of mine reading erotic stories? Here’s how. Far from being a grammar nazi, I have nevertheless created months ago a facebook group about spotting/fighting examples of poor language in media. Sic stantibus rebus (i.e., in these circumstances) I happened to intercept a like-minded photocontest named “Good grammar is sexy”, and accepted to send my creative entry. I did it dollcultural. I made a donkey-eared hat for my Momoko and took a webcam pic. Look, she wears a baby doll but this won’t make her sexier (I imagined), since she’s not paying attention to her language, where she could well do it. Now, the funny thing is that my entry won me abook. Yes, the one you see above, signed and handed by the author. Thanks Inachis Io!



Com’è che le mie bambole leggono racconti erotici? Ecco qui. Lungi dall’essere una grammar nazi, ho nondimeno creato un po’ di mesi fa un gruppo su facebook per il gusto di scovare/combattere la sciatteria del linguaggio dei media. Sic stantibus rebus (stando così le cose), mi è capitato di intercettare un photocontest – chiamato “Good grammar is sexy” – dove la si pensava allo stesso modo e ho accettato di spedire la mia interpretazione. L’ho fatta dollculturale. Ho fabbricato un cappello con le orecchie d’asino per la mia Momoko, e ho scattato con la webcam. Vedete, lei indossa un baby doll, ma ciò non la rende più sexy (ho immaginato), perché non cura il linguaggio, mentre potrebbe ben farlo. Il buffo è che qsta mia entry mi ha fatto vincere un libro. Sì, qllo che si vede lì sopra, firmato e consegnato dall’autore. Thanks Inachis Io!

lunedì 17 settembre 2012

I drink like a doll



When I say "like a doll", I mean I drink small quantities. Therefore, welcome the 20cl ladies' size (s. infographics). Welcome the idea by AssoBirra to convey the “drink responsibly” message by issuing a special edition glass given away with a selection of small format beers. Welcome their taking advantage of the Milano Fashion Week audience, of the “Food & fashion” event and welcome their engaging a number of bloggers, quarum ego. I’m interested in trying flavours, experiencing tastes; even more I like being aware, myself. I chose to post dollcultural pics but also to remember that proportions count in what women drink. If you drink like a doll, you’ll enjoy it longer.  
 

                                                                                                                             
Quando dico "come una bambola", voglio dire che bevo in piccole quantità. Ben venga allora la ladies' size da 20cl (v. infografica). Ben venga l’idea di AssoBirra di diffondere il messaggio “bevi responsabilmente” per mezzo di un calice in edizione speciale regalato insieme ad una selezione di birre di piccolo formato. Ben venga approfittare della Milano FashionWeek e del suo pubblico, dell’evento “Food & Fashion” e del coinvolgimento di numerose blogger, quarum ego. A me interessa provare sapori, sperimentare gusti; ancor più amo essere consapevole, me stessa. Ho scelto di postare immagini dollculturali ma anche di ricordare che le proporzioni contano, per quel che bevono le donne. Se bevi come una bambola, gusterai più a lungo.


AssoBirra special edition glass and beers selection + Momoko dolls (pink and white outfit OOAK by Mauro Marchetti aka Me ‘n my dolls) + ph br1dotcom

 

domenica 2 ottobre 2011

Imperfectly beautiful


The post below is my latest article on fashionblabla, on dolls being not so perfect and yet beautiful, in parallele with beautiful celebrities, yet not so perfect (ITA only).
*
Il post qui sotto è il mio ultimo articolo su fashionblabla, sulle bambole non poi così perfette eppure bellissime, in parallelo con bellissime celebrities, pur non così perfette.

giovedì 8 settembre 2011

Well rounded


Bowl-shaped haircut for two - often in the past really made putting a bowl on the kid's head and then cutting hair all around the bowl's edge. Don't know which kind of doll-dimensioned bowl this OOAKer used, but I love the result: something fresh and nice and clean and natural looking, not at all diva-like. Models: Barbie doll, Momoko doll. Mhhh... just the style my wavy hair will never accept.
*
Taglio a scodella per due - spesso in passato lo si faceva realmente mettendo una scodella in testa al bambino per poi tagliare i capelli tutt'intorno seguendo il bordo della scodella. Non so che tipo di scodella-per-bambole abbia usato qsto/a OOAKer, ma mi piace il risultato: una cosa fresca e carina e pulita e dall'aria naturale, per niente divistica. Modelle: Barbie, Momoko. Mhhh... giusto la pettinatura che i miei capelli ondulati non accetteranno mai.

+ > flickr/escapism*

mercoledì 24 novembre 2010

Say NINGYŌ, you’ll evoke dolls


Evocative, impressive, introspective. NINGYŌ is the first act of a thematic exhibition in Turin, and it’s all about traditional Japanese dolls. This is the occasion for you to be face-to-face with those imperturbable, fine dolls – something among toy, statuette, porte-bonheur, souvenir, idol, inheritance. They preceed all current Asian cult BJDs and fashion dolls like Momoko; such contemporary dolls, so much sought after by collectors, owe to these originals their feeling of mystery and kindness, their formal perfection as well.

NINGYŌ – Bambole dal Giappone (i.e. “Dolls from Japan) features unique dolls. You’ll meet - and learn about - NŌ NINGYŌ recalling theatre actors; KOKESHI simple wooden cylindrical gift-dolls; KIMEKOMI, dressed and painted often holding tiny toys; HAKATA - dolls or statuettes?; GOSHŌ, merry and rounded, and ISHŌ, ultradetailed, hieratic and fashionable costume dolls; HINA NINGYŌ, the ritual dolls protagonists of HINA MATSURI – girls’ DAY.

3 suggestions for the visitor: 1) pls view the video showing the making of a doll. You’ll understand the essence of a NINGYŌ (“NING” = man and “GYŌ” = “shape” in Japanese). I was astonished when seeing how eyes are carved our from the doll’s blank face.
2) Once you have toured the exhibition, tour it again to capture more beauty in more detail, including the beauty of the noble palace Barolo of the very Turin, hosting the exhibition
3) Browse and buy the catalog. It’s a wonderful edition by cultural association Yoshin Ryu, inventor and designer of this event: you’ll enjoy fantastic pics and an enriching, deep, bilingual ITA/ENG text.

*
Evocativa, impressionante, introspettiva. NINGYŌ è il primo atto di una mostra tematica a Torino, tutta dedicata alle bambole giapponesi della tradizione. È l’occasione per trovarsi di fronte ad imperturbabili finissime bambole – oggetti la cui natura comprende giocattolo, statuina, portafortuna, souvenir, idolo, eredità. Queste precedono tutte le attuali asiatiche di culto come le BJD o fashion dolls tipo Momoko; tali bambole contemporanee, così ricercate dai collezionisti, devono a qste bambole originali il loro senso di mistero e di gentilezza, e altresì la loro perfezione formale.

NINGYŌ – Bambole dal Giappone, presenta bambole uniche. Si può dunque vedere da vicino e conoscere le NŌ NINGYŌ, che riprendono gli attori del teatro; le KOKESHI, semplici bambole-dono cilindriche di legno; le KIMEKOMI, vestite e dipinte, spesso con in mano mini giocattoli; le HAKATA – bambole o statuette?; le GOSHO, allegre e tondeggianti e le ISHŌ, ultradettagliate, ieratiche e affascinanti bambole in costume; le HINA NINGYŌ, protagoniste rituali di HINA MATSURI – la Festa delle Bambine.

3 suggerimenti per il visitatore:
1) Guardare il video iniziale che mostra come si fa una bambola, per capire l’essenza di una NINGYŌ (“NING” = “uomo” e “GYŌ” = “forma” in giapponese). Io sono rimasta basita vedendo intagliare gli occhi dalla faccia bianca.
2) Una volta fatto il giro della mostra, rifarlo – per catturare più bellezza in maggiore dettaglio, compresa qlla del nobile palazzo Barolo dell’autentica Torino, sede della mostra
3) Sfogliare e comprare il catalogo. È un’edizione stupenda curata da Yoshin Ryu, realtà culturale che ha progettato l’evento: fantastiche immagini e testi colti, ricchi e bilingui in italiano e in inglese.


STAY TUNED! Next year’s event will be about mechanical, contemporary and future Japanese dolls * NB! L’evento del prox anno avrà per oggetto le bambole giapponesi meccaniche, contemporanee e del futuro.

venerdì 10 settembre 2010

Figure what!


What are these papier-maché items: [ ] dolls, [ ] puppets, [ ] statuettes? Put your [x], or don’t. Kinda totally new and irregular, at the same time kinda of already seen after the tradition of XVII century wooden dolls and much more, these stunning figurines are a bit of contemporary art by Sabina Feroci, young Tuscan visual artist soon exhibiting in Brescia. I find these works spectacularly graphical, very in the poetic mood for beautiful imperfection we tend to love in dolls like Blythe (big head) or Momoko (skinny and with jug-handle ears) or those ugly stuffed little monsters…

*
Cosa sono qste cartapeste: [ ] bambole, [ ] marionette, [ ] statuine? Mettete la vs [x], o anche no. Qualcosa di totalmente nuovo e irregolare, al tempo stesso qualcosa di già visto nella tradizione delle bambole lignee del Seicento e non solo, qste sbalorditive figurine sono un esempio di arte contemporanea di Sabina Feroci, giovane visual artist toscana, presto in mostra a Brescia. Trovo qste opere spettacolarmente grafiche, molto nel mood poetico dell”imperfezione bellissima” che noi tendiamo ad amare in bambole come Blythe (con la sua testolona) o Momoko (magrissima e con le orecchie a sventola) o quei bruttissimi mostriciattoli di stoffa…



Soon exhibiting at * prossimamente in mostra presso:
Studio LB Contemporary Art - Via Musei, 83 - 25121 Brescia –
info@studiolb.eu - Tel. e Fax +39-030-46253
www.studiolb.eu - info@studiolb.eu

domenica 31 gennaio 2010

A crowdsourced doll





This is a crowdsourced doll. A Momoko crowdsourced doll (she’s a niche doll, to non-collectors; adored by 2.0 doll collectors. Just google “Momoko doll” and you’ll see). She’s the output of a creative contest addressed by producing company Sekiguchi to collectors over the web - whose brief asked “design your dream doll”. Here you can see the original sketch entered by the winner, and the final product. Despite the vague brief (in Italy, similar official doll contests didn’t pay when so generic, as already pointed out by others), a good stimulus in the right community, backed by a clear brand identity and voted by the community itself, produces high quality. A point to ponder.
*
Questa bambola è nata in crowdsourcing. E' insomma una Momoko crowdsourced (Ok, è una bambola un po’ di nicchia per i non-collezionisti; adorata dai doll collectors 2.0. Googlate “Momoko doll” e vedrete). È il risultato di un contest creativo indirizzato dall'azienda produttrice Sekiguchi ai collezionisti in rete – il cui brief chiedeva “disegna la bambola dei tuoi sogni”. Qui vedete lo schizzo originale del vincitore, e il prodotto finale. A dispetto del brief generico (in Italia, qsta genericità non paga, come già osservato da altri) un buon stimolo nella community giusta, supportato da una chiara brand identity e votato dalla community stessa, dà un risultato di qualità. Un punto su cui ponderare.

sabato 29 agosto 2009

Fresh and juicy Momoko

Dolls are interesting subjects - very versatile subjects. Some of them are quite iconic and tend to inspire artworks. This is here particularly the case with Momoko, whose name means “little peach”, portrayed (or better, seized) by collector friend Marco Banfi, who is sharing on flickr his doll portraits gallery.
*
Le bambole sono soggetti interessanti – molto versatili. Qualcuna poi è alquanto iconica, e tende ad ispirare creazioni grafiche. Qui in particolare accade con Momoko, ossia "piccola pesca”, ritratta (anzi, colta) da Marco Banfi, amico e collezionista, che condivide su flickr la sua galleria di ritratti di bambole.

lunedì 20 luglio 2009

"B the #1" Calenzano (FI) 29 Novembre 2009

B come Barbie, ma anche B come l’imperativo “Be!”
E quindi, “Barbie la #1”, o meglio ancora “Sii la #1”.
A chiusura del 50° anniversario di Barbie,
torniamo alla prima della serie, stando sopra le righe.


Appuntamento alla 12^ National Doll Convention
di Doll Collectors’ Club Italia a Calenzano (FI)
il 29/11/2009 quest’anno nel ricordo di Mauro Agnolini,
primo presidente del club.


Pallida, sopracciglia ad angolo, palpebre truccate, coda di cavallo tiratissima, costumino a righe b/n, piedi bucati. Sì, bucati, per il piedistallo. La Barbie #1 non era affatto una fatina rosa. Ma forse non tutti lo sanno, perché una vera Barbie #1 è piuttosto rara da vedere.

Ora Doll Collectors’ Club Italia lancia una sfida quasi dissacrante a creativi e talentuosi: rifare la Barbie #1, ma usando qualsiasi altra bambola vestita a righe b/n. E vinca la migliore.

“B the #1” è un contest, un concorso creativo pubblico, con intorno una Borsa Scambio tra le più amate e battute da amanti, intenditori e curiosi di fashion dolls, le bambole con vestiti e accessori. Perché… oltre alla Barbie c’è altro. A Calenzano ci sono Blythe, Fashion Royalty, Momoko, Susie, Misaki, le Furga di ieri e le BJD (ball jointed dolls) asiatiche di oggi e un’infinità di OOAK (= One Of A Kind), le bambole create in un unico esemplare. Per tutti i gusti, per tutti i prezzi, per beneficenza.

Doll Collectors’ Club Italia, che ogni anno a Calenzano propone un tema, è un club indipendente dalle case produttrici. Aggrega collezionisti e appassionati convinti che la bambola non sia solo un pezzo di vinile, un’icona delle mode o un feticcio, ma una testimone di mutamenti e una portatrice di memorie.

Presidente attuale del club è Antonio Russo, medico napoletano e collezionista di rarità e bambole vintage, ma soprattutto instancabile divulgatore – anche in TV. La sua passione è condivisa da un universo composito e vivace di uomini e donne di ogni età e professione. Molti collezionisti sono infatti anche blogger, hanno siti web, creano iniziative editoriali e artistiche e animano community.

Doll Collectors’ Club Italia – nato nel 1995 come Barbie® Collectors’ Club Italia, oltre alla convention promuove la cultura delle fashion dolls attraverso meeting sociali, mercatini, internet, iniziative di beneficenza, e soprattutto pubblica ogni 3 mesi l’unica newsletter in italiano specializzata su Barbie® e le fashion dolls – a cura di Daniela Ferrando. La newsletter non è in vendita ma è un privilegio dei soci.

NB: 29 novembre 2009 a “B the #1” c/o Borsa Scambio del Giocattolo,
organizzata da Agostino Barlacchi all’Hotel Delta Florence, Calenzano, FI
infoline: Daniela Ferrando
- df(at)danielaferrando.com
(logo artwork: Emma Gilardi)

sabato 4 luglio 2009

Dollcultural trip: Milan Triennale


See what happens when a bunch of doll collectors bring their dolls to an interesting location like the Triennale in Milan. Curiosity didn’t kill… the chat! (not even I try to translate the proverb. Italian will read something different in the same mood)
*
Ecco cosa succede quando un gruppo di doll collectors portano le bambole in un posto interessante come la Triennale a Milano. Impara l’arte, non metterti da parte! (non mi sogno nemmeno di tradurre il proverbio. In inglese ci sarà qualcosa di diverso ma con simile mood)

http://www.flickr.com/groups/1107419@N25/pool/with/3663260902/

giovedì 12 marzo 2009

Doo-da-doodle doll!


A pensive Momoko with my dislogram in 18k version. A dislogram is a personal doodle - you draw it when focused on something else, in a sort of automatic creativity. I collected a lot of them. Mine is my logo! To my satisfaction, dislogram/doodles have recently proven to really reinforce attention skills!
*
Una pensosa Momoko con il mio dislogramma in oro 18k. Un dislogramma è lo scarabocchio personale – qllo che si fa mentre ci si concentra su altro, con una specie di creatività automatica. Ne ho raccolti tanti. Il mio è addirittura il mio logo! Con grande soddisfazione ora ho letto che si è dimostrato che i dislogrammi/scarabocchi rafforzano realmente la concentrazione!

martedì 27 gennaio 2009

Dolls on books and ...

... and books on dolls. Celebrating post #200, yes this one, I finally added a permanent slideshow showing a couple of Momoko dolls and various details of the trilingual book I made with Molteni&Motta, photographers, publishers - and friends. Also my dolls have their own mini-copy of "Vinyl dolls" as they want to stay tuned with dollcultural issues.
*
(Bambole sui libri e...) e libri sulle bambole. Per il post #200, sì questo qui, sono riuscita ad aggiungere uno slideshow permanente dove si vedono un paio di Momoko e vari particolari del libro trilingue che ho fatto con Molteni&Motta, fotografi, editori - e amici. Anche le bambole hanno la loro mini-copia di "Vinyl dolls", visto che vogliono rimanere aggiornate sui temi dollculturali.

mercoledì 21 gennaio 2009

Mauve mood


Momoko is 100% lovely in this mohair knitted creation by collector friend Emma Gilardi. This mauve mood is good. So I reported her outfit change, looking forward to seeing better times and a better weather too.
*
Momoko è carina al 100% in qsto maglione di mohair fatto ai ferri da Emma Gilardi, amica collector. Malva mood, bello. Così, ho documentato il cambio d'abito, in attesa di tempi e di un tempo migliore.

more by Emma > http://www.flickr.com/photos/mamephoto/

sabato 20 dicembre 2008

A wish a doll, a doll a wish!


Doll collectors friends are sending me their greetings e-cards. They are playful and ironic, or playful and tender. See the overweight Santa from Can Can (new store! Via de Amicis 7, Milan) who probably wishes a more slender body, or Momoko from/by Pami, maybe wishing… something sweet. Not necessarily food.
*
Amici doll collectors mi mandano i loro auguri virtuali con cartoline giocose e ironiche, o giocose e tenere. Come il Babbo Natale soprappeso da Can Can (negozio nuovo! Via de Amicis 7, Milano) che mi sa vorrebbe una figura più snella, o Momoko da/di Pami, che forse vuole… qualcosa di dolce. Non necessariamente cibo.

+ > http://www.coffeecakedolls.com/
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