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martedì 3 gennaio 2017

Not just about a "Don't eat"


This is Barbie’s miniature book found in 1965’s Slumber Party outfit and among those bit & pieces of my vintage collection. The question is not “Oh, lovely booklet” or “Yes, it’s right! After the Festive Season everybody must diet!” 

NO. The question is that the 1965’s lifestyle model conveyed by Barbie wanted an imperative as absolute and dis-educational as stopping eating to be the solution for all those unhappy moments of a teenage model with  a teenager appetite - instead of suggesting “Do sport” or recommending some other wiser tips. 

The outfit included a scale, too, and this scale was set to a weight almost equivalent to 50Kg - which is not a too strange weight, I mean. Nevertheless, the scale was removed from the outfit one year later. What wasn’t removed or replaced is the miniature “DON’T EAT” book.

So, what’s the babyboom years’ message? An incomplete message, where a scale is a scandal and a “DON’T EAT” is a strategy. 

And the evolution of this concept? Still inconsistent IMO.
I copy from a Daily mail article: “These days, a healthier body image is being impressed upon young girls who wish to play with a bedtime Barbie. Barbie Pyjama (sic!) Doll comes with accessories including a lamp for reading, an eye mask for getting an undisturbed night's sleep, face cleanser, a mirror, a cuddly bunny, a hairbrush and a mug of hot cocoa.” 

If a chocolate mug seems to you healthy before spleeping. Does it?
I think this is still a useless message to address to a preponderantly overweight society (and collectors’ community).


Questo è il librettino in miniatura che si trovava nell’outfit di Barbie del 1965 Slumber Party - e tra le minuzie della mia collezione vintage. La questione non è “Oh, che carino!” oppure “Sì, giusto! Dopo le feste tutti devono mettersi a dieta!”


NO. La questione è che il modello di stile di vita veicolato da Barbie nel ’65 comportava un imperativo così assoluto e diseducativo come smettere di mangiare quale soluzione per quei momenti un po’ infelici di una modella diciannovenne con un appetito da diciannovenne – anziché suggerire “Fa’ sport” o dare più sagge raccomandazioni.


Nell’outfit c’era anche una bilancia e questa bilancia era bloccata su un peso più o meno equivalente ai nostri 50Kg – che non è poi un peso così strano, voglio dire. Nondimeno, la bilancia fu rimossa dalla confezione l’anno successivo. Quel che non fu rimosso o sostituito fu il librettino “DON’T EAT” (= NON MANGIARE).



Qual è dunque il messaggio degli anni del baby boom? Un messaggio incompleto, dove una bilancia è uno scandalo e un “NON MANGIARE” una strategia. 

E l’evoluzione dello stesso concetto? Secondo me, ancora incoerente. Copio (e traduco) da un articolo del Daily Mail: “Oggi, si vuole imprimere un’immagine del corpo più sana nelle bambine che giocano con una Barbie vestita per andare a dormire. La Barbie Pyjama (sic!) viene venduta con accessori come una lampada da lettura, una mascheraper gli occhi per dormire indisturbata, un detergente per il viso, uno specchio, un coniglietto da coccolare, una spazzola e una tazza di cioccolata calda.”

Se una tazza di cioccolata calda vi sembra sana prima di dormire. O no?
Io penso che questo sia ancora un messaggio poco intelligente da rivolgere a una società (e a una comunità di collezionisti) in prevalente sovrappeso.




sabato 31 agosto 2013

Comfort food. Calories don’t count.

I don’t know if we all need comfort, but I do know we all need food.
Even a doll might need both of them in a parallele life, as this cute stop motion video** demonstrates (click here to view it now).
 


Comfort food is a love therapy, probably the last thing you would eat before you die. Not only nourishing, or rather nourishing your soul, it is the food you would choose to feel cuddled, remotivated, consoled, encouraged, brought back to childhood. Comfort food is not necessarily comfortable – it can be raw, scanty or insignificant to anyone else but you.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia is a solo photo exhibition now opening in Venice as the European première, featuring Henry Hargreaves work. This author from new Zealand, ex model and renowned for his extravagant and dissacrating research on food, by means of his images he also captures tranches de vie and inner life. The exhibition, curated by Chiara Casarin, includes in a consistent concept different groups of photos: comtemporary hi-tech devices treated like food (Deep Fried Gadgets series), the ritual snack of popstars before facing their audience (Band Riders series), the last supper of men sentenced to death (No Seconds series).  
 

The location itself is fascinating and significant - San Servolo was Venice’s historic psychiatric hospital, and is now living a new life as Museo della Follia (museum of madness).
 

Adding involvement to this experience, other events and guests have been scheduled, and a movie contest has been launched on the web. Its title is “L’ultimo desiderio” (i.e. the last wish) and asks participants to present their very own comfort food. All works will be up for voters online, and the 3 highest-ranking authors will be invited in Venice to prepare and share their video and recipe during a very special tasting. Check the official website highlighted below for updates and contest rules. GET INVOLVED!
 
 

Non so se tutti abbiamo bisogno di conforto, ma so che tutti abbiamo bisogno di cibo.
In una vita parallela, anche una bambola potrebbe volerli entrambi, come dimostra qsto video** in stop motion, venato di tenerezza (cliccate qui per vederlo)
 
 
Il comfort food è una terapia d’amore, probabilmente l’ultima cosa che mangereste prima di morire. Non solo nutriente, o piuttosto, nutriente per l’anima, è il cibo che scegliereste per sentirvi cullati, rimotivati, consolati, incoraggiati, riportati indietro all’infanzia. Il comfort food non è necessariamente confortevole: può essere crudo, scarso o insignificante per chiunque altro tranne voi.  
 

No Seconds – Comfort Food e Fotografia è una personale che inauguraa breve a Venezia come prima in Europa e mette in mostra il lavoro di Henry Hargreaves. Questo autore neozelandese, ex modello e già noto per la sua ricerca sul cibo eccentrica e dissacrante, appunto attraverso il cibo raffigura spaccati di vita vera e indizi di vita interiore. La mostra, curata da Chiara Casarin, unisce in un concetto coerente differenti gruppi di foto: accessori hi-tech contemporanei trattati come alimenti (v. serie Deep Fried Gadgets), lo spuntino rituale delle popstar prima di affrontare il pubblico (v. serie Band Riders), l’ultima cena dei condannati a morte (v. serie No Seconds).  
La sede stessa della mostra è affascinante e significativa - San Servolo è stato storicamente il manicomio di Venezia. E ora rivive come Museo della Follia. 
 

Per rendere quest’esperienza ancora più coinvolgente sono stati inseriti nel programma altri eventi e ospiti, ed è stato lanciato in rete un contest di filmati. Il suo titolo è “L’ultimo desiderio” e chiede ai partecipanti di realizzare un video raccontando il loro personale comfort food. Tutte le opere pervenute potranno essere votate online, e i primi 3 autori classificati saranno invitati a Venezia a preparare e condividere il loro piatto nel corso di una degustazione speciale. Per aggiornamenti e per il regolamento del contest si veda il sito ufficiale sotto evidenziato. PARTECIPATE!
 
 

 Informazioni utili
Titolo della mostra: Henry Hargreaves, No Seconds – Comfort Food e Fotografia
Soggetto promotore: Artmovie srl
Curatore: Chiara Casarin
Sede: Isola di San Servolo, Venezia
Inaugurazione: venerdì 6 settembre 2013, ore 18.00 (su invito)
Apertura al pubblico: dal 7 settembre al 24 novembre 2013
Giorni e orari di apertura: sabato e domenica, dalle 10.00 alle 18.30. Ingresso gratuito
Come arrivare: da San Zaccaria vaporetto linea 20 fermata San Servolo. Per gli orari visitare il sito
www.actv.it (ultimo vaporetto utile da San Servolo a San Zaccaria: ore 18.50).
Sito della mostra: events.artmovie.it
Sito del contest: contest.artmovie.it (coming soon)
Società San Servolo Servizi
041.2765001
 
 
** video: courtesy of Drea - Grazie!
 

 

 

 
 

 

 

giovedì 25 luglio 2013

Blind Box branding!


Although the hashtag on the photo is not the correct one (btw, correct is #snellobb02), my ham taster Momoko doll played her role quite well during "Snello Blindbox 02 - Snello d'Estate" event, and I must thank the nice foodblogger Lina D'Ambrosio aka Spadellatissima! for taking this lovely, unofficial picture. We (my partners and I at Foodthings) were, are and will be committed in the realization of experiences involving families, foodbloggers, companies, products. The challenge is the way we do it. The mood we create. The memory we seed. The expectation we foster. The word we spread. The words we use.
*
Anche se l'hashtag sulla foto non è qllo corretto (che sarebbe invece #snellobb02), la mia Momoko degustatrice di prosciutti se l'è cavata abb bene nel suo ruolo durante l'evento "Snello Blindbox 02 - Snello d'Estate", e devo ringraziare una foodblogger molto carina, Lina D'Ambrosio aka Spadellatissima! per qsta deliziosa immagine non ufficiale che ha scattato. Noi (io e i miei soci di Foodthings) eravamo, siamo e saremo impegnati nell'invenzione di esperienze capaci di coinvolgere famiglie, foodblogger, aziende, prodotti. La sfida è il modo in cui lo facciamo. L'atmosfera che creiamo. Il ricordo che seminiamo. L'attesa che istilliamo. La voce che spargiamo. Le parole che usiamo.
 

domenica 30 giugno 2013

#snellobb02: never prevent a pre-event




Again a commistion between my professional and my dollcultural side. The occasion? When we headed for a briefing on site to a wonderful, minimal space called InKichenLoft: the location chosen for our next marketing event. There we’ll hold in a few days a foodblogger contest – please note, male foodbloggers, or heroes if you prefer, and socialmediatic animals very active online. Their challenge is the second one in the Snello Blind Box series, where blogger must create something original based on mystery ingredients one of which is for sure a Snello Rovagnati product such as ham, turkey, bresaola…  

 
So, we had our briefing on site, equipment and timing check, Q&A session with the staff… and a collateral dollcultural shooting, since I now tend to have a doll as an alterego in these missions. A doll is still something unusual and memorable in a foodie enviromment. And I’m taking advantage of this. She – a MOD looking Momoko doll this time - does her graceful part of branding.

 
Ancora una commistione tra il mio lato professionale e dollculturale. L’occasione? Il briefing in loco presso uno spazio bellissimo e minimale chiamato InKichenLoft: il luogoprescelto per il nostro prossimo evento marketing. Lì a giorni terremo un contest per foodblogger – foodblogger uomini, faccio notare, o eroi se preferite, veri animali socialmediatici molto attivi online. La loro sfida è la seconda della serie Snello Blind Box, in cui i blogger sono chiamati a creare qualcosa di originale sulla base di ingredienti misteriosi, uno dei quali è scuramente un prodotto Snello Gusto e Benessere Rovagnati come prosciutto, tacchino, bresaola…  


E così, abbiamo fatto il nostro briefing on site, controllo attrezzature e tempistica, domande e risposte con lo staff… e, a margine, una sessione fotografica dollculturale, visto che ultimamente tendo ad avere una bambolina come alter ego in qste uscite. Una  bambola è ancora qlcosa di insolito in un ambiente foodie, quindi la si ricorda. Io ne approfitto. Lei - una Momoko dall’aria MOD, stavolta - fa la sua graziosa parte di branding.

official hashtag: #snellobb01
facebook: http://www.facebook.com/mondosnello
widgets: http://www.mondosnello.it/mondosnello/blindbox-2/widget/
 
ph Br1dotcom! Grazie!

domenica 16 giugno 2013

Dollcultural foodbloggers


 
… or foodcultural dolls? I’m pretty sure that a light contamination among contiguous territories can be fertile if you mean to expand a product’s awareness and make new people meet, or to be unconventionally attentional in the mediatic noise about both food and dolls.

I brought a couple of dolls in a couple of foodie contexts having to do with my professional life, where they got attention and made fun, with a little help of their friend (aka myself)  being as ready as to mini-brand them up with discretion for the occasion.

At Snello Blind Box 01, foodblogger challenge on creating something quick, fresh, tasty and healthy using a line of light Rovagnati products such as ham, turkey, chicken… Theo van Asperen, my gourmet male action figure, took the scene in photos and interviews acting as renowned foodbloggers’ sparring partner in several cases (pls watch Emanuele Patrini, Roberta Lara and Serena Oliva's videos to understand what I mean). For spirit of belonging, he was also wearing the official badge created for the event.
 

One week later, one of my Momoko dolls and the same Theo came with me at Taste of Milano, one of the coolest food events in town. Again, the unusual players had glory and spotlights and an excuse for visitors and friends to remember our team, who appeared as CibVs among the media partners of the fair.
 
*
Dollcultural foodblogger o bambole foodculturali? Sono abb sicura che una lieve contaminazione tra territori contigui possa essere fertile, se l’intento è espandere la conoscenza di un prodotto e far incontrare nuove persone o creare attenzione in modo meno convenzionale in mezzo al rumore mediatico che avvolge entrambi, cibo e bambole dico. 

Ho portato un paio di bambole in un paio di contesti foodie collegati alla mia vita professionale: lì hanno ricevuto attenzione e fatto divertire, grazie ad un discreto branding in miniatura per l’occasione.

A Snello Blind Box 01, sfida tra foodblogger nel creare qualcosa di veloce, fresco, gustoso e sano impiegando una linea di affettati leggeri come prosciutto, tacchino, pollo prodotti da Rovagnati… Theo van Asperen, il mio bambolo gourmet si è preso la scena in foto ed interviste agendo come spalla di alcuni noti foodblogger (guardare i video con Emanuele Patrini, Roberta Lara e Serena Oliva per capire cosa intendo).  Per spirito di appartenenza, indossava anche il badge ufficiale creato per l’evento.
 
 

Una settimana dopo, una delle mie Momoko e lo stesso Theo sono venuti con me a Taste of Milano, uno degli eventi foodie più fighi della città. Di nuovo, gli inconsueti testimonial hanno avuto la loro parte di gloria e riflettori e una scusa perché visitatori e amici ricordassero il nostro team, che appariva come CibVs tra media partner della fiera.
 
video: Joe Dalcolino
Theo in exterior at Rho Fiera: my iPhone
Theo big ph: (C) Sergione Infuso
All other pics, ph br1dotcom

 

mercoledì 30 gennaio 2013

Bubble-bathing dolls


I find this work by Korean artist Kim Joon something just amazing. "Red bubble" is its title, and it's something so dollcultural in proportions (cm 100 x cm100, which means that the bathing body is a 1:6 scaled - fashion doll size par excellence), and so much about the human body in its fullness and functions and fetish-potential. I ignore the artist's very intentions, but that red fluid is not evocative of blood to me - rather, cassis syrup or something similar, possibly delicious.
*
Trovo questo lavoro dell'artista coreano Kim Joon qualcosa di stupefacente. Si intitola "Red bubble", ed è qualcosa di così dollculturale nelle proporzioni (cm 100 x cm100, il che vuol dire che quello della bagnante è un corpo in scala 1:6, misure da fashion doll par excellence) e così tanto riferito al corpo umano nella sua pienezza, funzioni, potenziale feticistico. Ignoro quali fossero al riguardo le vere intenzioni dell'artista, ma il liquido rosso non mi evoca il sangue - piuttosto, uno sciroppo di ribes o qualcosa di simile, possibilmente di delizioso.

thx Carlo Porrini :-)
 

martedì 31 luglio 2012

APP propos eating out!

Something foodcultural invades the usual dollcultural space, introducing Eat - Your Restaurant. Last Minute. I'm involved in this startup filling empty restautant tables with customized, geolocalized, timely deals for the gourmet in you. This is a tastemaker's delight, and to experience it before others do, go to www.eat2.com/join
*
Qualcosa di foodculturale invade il solito spazio dollculturale. Ecco Eat - Your Restaurant. Last Minute. Faccio parte di qsta startup che riempie i tavoli vuoti nei ristoranti con offerte mirate, gelocalizzate, in tempo perfetto per il gourmet che c'è in voi; è una delizia per tastemaker e per provarne l'esperienza tra i primi, basta andare su www.eat2.com/join

TO LEARN MORE (ITA ONLY; SORRY)



Eat2 - Your restaurant. Last minute.
cambia con una app il modo di andare a mangiar fuori
e chiama a raccolta collaudatori con la passione del cibo

Eat2: quando è il ristorante che invita te. Last minute.

Superate le prenotazioni al telefono e online, superati coupon di gruppo.
Eat2 rivoluziona tutto questo e, in vista del lancio ufficiale, invita tutti i tastemaker dotati di iPhone a registrarsi alla pagina www.eat2.com/join per provare la app in anteprima.

Eat2 (si legge eat-two) è una startup nata aMilano dall’idea di applicare il last minute ai ristoranti, e ha creato una app che abbina in tempo reale tavoli liberi e clienti in movimento.
Eli abbina in modo intelligente, perché invia offerte vantaggiose tramite smartphone nella fascia oraria pre-pasto a potenziali clienti geolocalizzati, che hanno impostato nella app i propri gusti personali – come i tipi di cucinapreferita (giapponese, regionale, vegetariana...) e i cibi amati, detestati e/o proibiti.

Eat2crea dunque la combinazione perfetta tra ristorante e cliente.
Con Eat2 è davvero il ristorante cheinvita il cliente. Last minute.

Eat2 non è un altro sito di prenotazione tavoli né l’ennesimo operatore di group deal, ma un servizio gratuito di nuova concezione che piacerà a chi ama l’esperienza di nuovi locali, cibi e accostamenti e odia gettare tempo, denaro, cibo. Infatti con Eat2 ristoranti e clienti diventano alleati per un consumo sempre più sostenibile e senza sprechi.
Èuna sfida molto attraente e impegnativa, che all’inizio coinvolgerà un gruppo selezionato di ristoranti di alto livello e gruppi di utenti in grado diprovare tutti gli aspetti tecnici e di valutare la food experience collegata alla nuova app.

“Inizieremo a Milano, dove Eat2 dimostrerà in azione la propria unicità.Vogliamo che gli esperti del web e del gusto siano i primi a collaudarla. Per invitarli, abbiamo creato la pagina www.eat2.com/join” ha dichiarato il CEO di Eat2 Maria Elena Velardi, che anima la startup con Bruno Cordioli (CTO), FlorenceMérigaud (COO), Daniela Ferrando (VP), Emanuele Bonati e Christian Sarti.

Contatti:press@eat2.com       
sito:www.eat2.com
twitter:@eat2com
facebook:Eat2

giovedì 10 maggio 2012

Join #tasteofcibvs at Taste of Milano 2012


Foodie dolls (and foodie doll collectors) would never miss a showcooking. Oh, This is just an excuse for me to invite you to Taste of Milano, a superevent about fine food and cooking - featuring stellar chefs, tastemakers and great food bloggers... The banner you see above, is in fact about 12 foodbloggers + 12 producers presenting a program of irresistible showcookings promoted by CibVs, named #tasteofcibvs and WAITING FOR YOU.


Le foodie dolls (e i doll collectors con la passione del cibo) mai si perderebbero uno showcooking. Oh, qsta è la scusa con cui vi invito a Taste of Milano, un superevento incentrato sul cibo e sull'alta cucina, che vede riuniti chef stellari/stellati, tastemakers, e grandi food blogger... e infatti il banner lì sopra riguarda 12 foodblogger + 12 produttori che presentano un programma di irresistibili showcooking promosso da CibVs, chiamato #tasteofcibvs, che VI ASPETTA per momenti di #purogodimento.

ph "What's in the pan?" by The Thinking Doll

giovedì 22 dicembre 2011

“Click eat”, dolls!


They (2 of Restopolis founders, aka Andrea Rossi and Almir Ambeskovic) didn’t know I have a sweet tooth for dolls when they sent me this greetings card. So I had to re-post it here asap, because I love when non collectors meet and choose dolls. Milan-based Restopolis in on the digital scene since this year with a platform for users to search and book their restaurant, then to comment and share their experience - “Click eat!” to summarize. And such platform is as “scalable” as this pandoro cake for a group of foodie dolls, I suppose. Prosit 2012!
*
Loro (due dei fondatori di Restopolis, i.e. Andrea Rossi e Almir Ambeskovic) non sapevano che io ho un debole per le bambole quando mi hanno mandato qsta cartolina d’auguri. L’ho dovuta ri-postare qui al più presto, perché mi piace quando dei non-collectors si imbattono nelle bambole, le scelgono. Restopolis, con sede a Milano, è sulla scena digitale da quest’anno con una piattaforma che permette agli utenti di cercare e prenotare il loro ristorante e poi di commentare e condividere la loro esperienza - “Click eat!”, in sintesi. Suppongo che tale piattaforma sia “scalabile” quanto qsto pandoro per un gruppo di bambole foodie. Prosit 2012!

domenica 16 ottobre 2011

BAD (on) FOOD


When a normal birthday cake is no longer enough, when a sexy bunnygirl in the cake is too early, a winged Barbie fairy head and torso on a hyperdecorated meringuish lilac-frosted cake can make a sweet surprise. Or maybe not. The cake has been sliced and Barbie’s dissected gown reveals layers of creamy stuffing. Yes, but where is everybody? This excessive, solitary, already sliced cake gives me a feeling like of wasted food where food is an issue for millions. This is my contribution to Blog Action Day 2011 on FOOD. Much more here.
*
Quando una normale torta di compleanno non è più abbastanza, quando una coniglietta sexy nella torta è troppo in anticipo, una Barbie fatina con le ali (testa e torso) sopra a una torta iperdecorata meringosa e glassata in lilla può costituire una dolce sorpresa. O magari no. La torta è stata tagliata e la gonna di Barbie rivela strati di farcitura alla crema. Sì, ma dove sono tutti? Questa torta eccessiva, solitaria, ormai aperta mi dà come un senso di cibo sprecato laddove il cibo è un problema per milioni di persone. Questo è il mio contributo al Blog Action Day 2011 sul tema FOOD. Molto altro qui.

I am proud to be taking part in Blog Action Day OCT 16 2011 www.blogactionday.org

cake photo: barbie-style

giovedì 13 ottobre 2011

Almost BAD


I'll dollculturally post on this topic. Be sure I'll connect dolls and food. And what about you? Are you taking part to Blog Action Day 2011?
*
Farò un post dollculturale in tema. Potete star sicuri che connetterò bambole e cibo. E voi? parteciperete al Blog Action Day 2011?
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