Visualizzazione post con etichetta Il corpo delle dolls. Mostra tutti i post
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giovedì 1 agosto 2013

A doll not a doll


A vintage Barbie has never been so sexy, allusive, elusive. So blurred and understated.
Please check this wonderful series of doll faces and bodies portrayed by Larry Torno.
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Una Barbie vintage non è mai stata tanto sexy, allusiva, elusiva. Così sfocata e sottintesa. Date un'occhiata a qsta meravigliosa serie di volti e corpi di bambole ritratti da Larry Torno.

Thx again, Maiter!

domenica 7 luglio 2013

Dollanatomy from spiritual to surgical


Inside and outside. An openable Madonna from ca 1400, reveiling, like internal organs, a sculpted Trinity. An ancient, surgery concerned (or simply related to surgical education ) dummyA colorful Barbie anatomy, artistically revised by Jason Freeny. What do they have in common? I think they share the eternal and extreme mystery of life and transformation - from spiritual to natural to surgical - with the human intervention of plastic art, or of plastic tout-court.


Dentro e fuori. Una Madonna apribile del '400, che rivela, come fossero organi interni, una Trinità scolpita. Un modellino antico sul problema della chirurgia (o semplicemente volto all'insegnamento della stessa). Una coloratissima anatomia di Barbie, rivisitata artisticamente da Jason Freeny. Che cos'hanno in comune? Io penso che condividano l'eterno ed estremo mistero della vita e della trasformazione - dallo spirituale al naturale al chirurgico - con l'intervento dell'arte plastica, o della plastica tout-court.

mercoledì 8 maggio 2013

A doll is a doll

Infographics are kinda illustrated articles - brilliant, colorful, meaningful. This one features an overexposed topic: Barbie body compared to human measures (and fears). Co.create’s Joe Berkowitz assumes that Barbie is a bastion of girlhood aspiration, and argues therefore how dangerous her proportions are in a teenager ‘s perspective. But he says something obvious. And a bit looks like understimating girls’ discernment.

It is obvious that no real woman could exist with such a disproportioned head and such spider legs and tiny feet and thin waist and gravity-defying boobs. We all know it. A doll is a doll. So let’s have and keep the absurd, as it’s a doll. Let her be beautiful, because it’s a doll. Let me use “it’s”, not “she’s” - it’s just a doll.
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Le infografiche sono come degli articoli illustrati – brillanti, a colori, eloquenti. Qsta rappresenta un argomento sovraesposto: il corpo di Barbie a confronto con le misure (e le paure) umane. Joe Berkowitz scrive su Co.create presupponendo che Barbie sia “un baluardo delle aspirazioni adolescenziali femminili” e argomenta pertanto quanto siano pericolose le sue proporzioni dal punto di vista di un/una teenager. Ma dice cose ovvie. E anzi, sembra un po’ sottostimare l’intelligenza delle ragazze.

Ovvio che nessuna donna reale potrebbe esistere con una testa così sproporzionata e gambe del genere come zampe di ragno e piedini minuscoli e vitino e tette che sfidano la forza di gravità. Lo sappiamo tutt*. Una bambola è una bambola. Allora teniamoci l’assurdo, tanto è una bambola. Lasciamo che sia bellissima, perché è una bambola. E fatemi usare un neutro anziche un “femminile “lei” - è solo una bambola.
 
Thx Azzurra!

mercoledì 30 gennaio 2013

Bubble-bathing dolls


I find this work by Korean artist Kim Joon something just amazing. "Red bubble" is its title, and it's something so dollcultural in proportions (cm 100 x cm100, which means that the bathing body is a 1:6 scaled - fashion doll size par excellence), and so much about the human body in its fullness and functions and fetish-potential. I ignore the artist's very intentions, but that red fluid is not evocative of blood to me - rather, cassis syrup or something similar, possibly delicious.
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Trovo questo lavoro dell'artista coreano Kim Joon qualcosa di stupefacente. Si intitola "Red bubble", ed è qualcosa di così dollculturale nelle proporzioni (cm 100 x cm100, il che vuol dire che quello della bagnante è un corpo in scala 1:6, misure da fashion doll par excellence) e così tanto riferito al corpo umano nella sua pienezza, funzioni, potenziale feticistico. Ignoro quali fossero al riguardo le vere intenzioni dell'artista, ma il liquido rosso non mi evoca il sangue - piuttosto, uno sciroppo di ribes o qualcosa di simile, possibilmente di delizioso.

thx Carlo Porrini :-)
 

giovedì 10 gennaio 2013

Carne plastica


i.e. "plastic flesh". I truly wanted to write a post bearing this title, thus nurturing one of my most beloved topics, the body of the dolls. What you see here in Lizretros © pics, is a Lilli doll clone - the cheapest ever, probably. But so low quality and hollow and badly painted and poorly imitating the original is this doll’s plastic flesh, that it ends up with becoming a sublime piece of kitsch. May this remind me that there is not ONE beauty and that imitation is a way of paying homage to somehow luckier models, yet allowing room to other unexpected evolutions.


“Carne plastica”. Volevo davvero scrivere un post con qsto titolo, alimentando così uno dei miei temi più amati, il corpo delle dolls. Quel che si vede qui nelle foto di Lizretros ©, è un clone della bambola Lilli – il più scadente che si sia mai visto, probabilmente. Ma la carne plastica di qsta bambola è tanto di bassa qualità e vuota e mal pitturata e mal imitante l’originale, che finisce col diventare un sublime pezzo di kitsch. Serva qsto a ricordarmi che non esiste UNA SOLA bellezza e che l’imitazione è un modo di rendere omaggio a modelli in qlche modo più fortunati, lasciando pure spazio ad altre evoluzioni inattese.


 

sabato 5 gennaio 2013

Everybody can google "fashion doll"

... but I'm not interested in simply googling "fashion doll" and finding stuff. Everybody can discover fashion dolls that way, although they might reveal previews or rarities. What mostly intrigues me, instead, is finding dollcultural things when I don't expect them or at least where my expectations are very open and generic. The necklace above is dollcultural and it's a photo from a friend who visited the exhibition Unexpected Pleasures at London Design Museum. The jewel is made of body parts from tiny plastic human models. Oh, also in 2013 I want to explore territories that are peripheral to fashion dolls for the personal pleasure of surprising finds to share!
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... ma non sono interessata a semplicemente googlare "fashion doll" e trovare materiale. Sono capaci tutti di scoprire fashion doll in quel modo, benché possano anche rivelare anteprime o rarità. Ciò che più mi intriga, invece, è imbattermi in cose dollculturali quando non me le aspetto o almeno dove le mie aspettative sono aperte e generiche. La collana lì sopra è dollculturale ed è una foto da un amico che ha visitato la mostra Unexpected Pleasures al London Design Museum. Il monile è fatto di parti di corpi di minuscoli modellini umani. Oh insomma, anche nel 2013 voglio esplorare territori periferici alle fashion doll per il personale piacere di ritrovamenti a sorpresa, da condividere!

thx Carlo Porrini :-)

lunedì 12 marzo 2012

Moustache & corsets


Moustache and wasp waist: this hourglass-like doll body is only seemingly clashing with the common idea of male doll. It’s an actual male doll body instead, whose name is Angus Mac Farlane. Despite those delicate and smooth features, it’s not a transgender doll, it’s rather the attempt of rendering, once dressed, the lean male silhouette of those 19th century dandies wearing a corset. Don’t you like dandies in corset? Maybe you are practicing on your own body other modifications. But the specimen above provokes us, once again, to recognize how human body aesthetic modifications reflect in doll morphology.


Baffoni e vitino di vespa: questo corpo di bambola, a clessidra, stride solo apparentemente con l’idea di bambola al maschile. È proprio un corpo di bambola uomo, il cui nome è Angus Mac Farlane. E nonostante quei lineamenti delicati e lisci, non è una bambola transgender ma è piuttosto il tentativo di rendere, una volta vestito, la sottile silhouette di quei dandy dell’ottocento che indossavano il busto. Non vi piacciono i dandy col busto? Magari praticate sul vs corpo ben altre modificazioni. Ma l’esemplare sopra ci provoca, ancora una volta, a riconoscere come le modificazioni estetiche del corpo umano hanno un riflesso nella morfologia bambolare.

+ on corsets * Sui corsetti

ph: devolanges on flickr

sabato 18 febbraio 2012

“Quanta forma”


Against all that Italian TV-generated gossip about butterfly tattoos or those invisible panties on a showgirl I won’t name, this is the same body portion on a II century A.D masterwork: Crepereia Tryphaena’s ivory doll, breathtakingly portrayed by Araldo de Luca. The doll is in Rome, in the Musei Capitolini Antiquarium. She's Barbie ante litteram, someone says. She's actually much more.
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Contro tutto il gossip televisivo italiano sul tatuaggio a farfallina o il tanga invisibile addosso a una showgirl che non nomino, ecco la stessa parte del corpo su un capolavoro del II sec d. C.: la bambola d’avorio di Crepereia Tryphaena, ritratta in una foto di mozzafiato Araldo de Luca. La bambola si trova a Roma, nell’Antiquarium dei Musei Capitolini. E' Barbie ante litteram, dice qualcuno. In realtà, è molto di più.

“quanta forma” = what a beauty, in Latin. * “quanta forma” = che bellezza, in Latino.

domenica 5 febbraio 2012

Fragile fretwork



Fragile bodies, finely fretworked. A skin which is whiter than… - no, not “whiter than snow”, this is not a psalm, it’s a dollcultural post. So, a skin, I said, which is as white and translucent as an eggshell with a doleful expression. These BJD dolls are much in a Marina-Bychkovian mood, and show a penchant for hyperdecoration. They are known as Angel Egg dolls. Their signature element is the fine fretwork, which goes beyond any makeover or tattoo. Being reminiscent of those floral motives carved on a leute sounding board, such fretwork underlines the feeling of a a disquieting dissonance brought in by these dolls.


Fragili corpi, finemente traforati. Una pelle che è più bianca… - no, non “più bianca della neve”, qsto non è un salmo, è un post dollculturale. Allora, una pelle, dicevo, che è bianca e traslucida un guscio d'uovo, con l’aggiunta di un’espressione dolente. Queste bambole BJD sono parecchio in mood Marina-Bychkoviano e mostrano un penchant per l’iperdecorazione. Sono note col nome di Angel Egg dolls. Il loro elemento-marchio è il fine traforo, che va oltre qualsiasi ritocco estetico o tatuaggio. Dal momento che ricordano quei motivi floreali intagliati nella cassa armonica di un un liuto, il traforo sottolinea la sensazione di inquietante dissonanza portata da qste bambole.

THX Susanna B.M.!

more of these very particular BJDs, here.

lunedì 23 gennaio 2012

Heavy head


Don’t loose your head, or you head will make you lost.
The disproportion in a doll’s body can be toyish (actually no doll has real human proportions, not even the most anatomically ever) or ironical (and it may be a voluptuous, fanatic exaggeration**), or something very serious, connected to feelings of body misperception and dismorphophobia. Or again, it can metaphorize the frustrations of a too fast-paced life. “Can you make it?” “Oh my poor head”
What else?
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Non perdere la testa, o la testa ti farà perdere te stesso/a.
La sproporzione nel corpo di una bambola può essere indice di giocattolo (infatti non c’è una bambola che abbia reali proporzioni umane, neanche la bambola più anatomically correct) oppure ironica (e può essere una voluttuosa, fanatica esagerazione**) ma anche qlcosa di molto serio, connesso alla percezione distorta del corpo e alla dismorfofobia. O ancora, può essere metafora delle frustrazioni di una vita che va troppo veloce. “Ce la fai?” “Oh, la mia povera testa”.
Cos'altro ancora?


thx Maurizio Goetz!


** to name one, just think of Blythe's giant head! Her main feature.
** per dirne una, basti pensare al testone di Blythe! Il suo tratto caratterizzante.

lunedì 2 gennaio 2012

A blog is a corpus


Looks like a self-contemplating pose and despite the appearence, it’s not. It’s a tonic, digitally designed, firm under your fingers, strong doll body (to be picky, from a JAKKS G.I.R.L. force doll, a superinteresting line now out of production). I’m using its image to start an elastic and focused tonic brand new year in which the body of the dolls will be a relevant topic in the corpus of my posts, furtherly developing the idea that dolls mirror us, therefore this should make us reflect.
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Sembra una posa autocontemplativa e invece, a dispetto delle apparenze, non lo è. È un corpo di bambola tonico, progettato digitalmente, sodo al tatto, energico (ad essere precisi, da una bambola JAKKS G.I.R.L. force, una linea superinteressante ora uscita di produzione). E io sto usando la sua immagine per iniziare un elastico, concentrato bell’anno nuovo in cui il corpo delle dolls sarà un argomento rilevante nel corpus dei miei post, continuando a sviluppare l’idea che le bambole ci rispecchiano e che questo dovrebbe farci riflettere.

ph Pamela De Lorenzi aka PamiFashionDolls (she’s one of the editors of the colorful doll-related magazine My Muse)

sabato 29 ottobre 2011

Curvy & sweet (tooth)


My explorations around and about the body of the dolls continue. Curvy beauty is interestingly and interestedly coming back in the real world; so, you dolls, be prepared! And if Barbie has a few curves without being curvy, we notice that truly curvy and widely successful dolls don’t exist yet - Bambola is still too much a niche idol at the moment. In the meanwhile, I spotted these marzipan minidolls for those with the curvy obsession and a sweet tooth.
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Continuano le mie esplorazioni intorno e sul corpo delle dolls. Nel mondo reale, in modo interessante e interessato, è di ritorno la bellezza con le curve; perciò, dolls, tenetevi pronte! E seppure Barbie ha qualche curva senza essere curvy, notiamo che bambole veramente curvy e di ampio successo non esistono ancora – Bambola è ancora troppo un idolo di nicchia per il momento. Frattanto, ho scovato queste bambolucce di marzapane per quelli con l’ossessione delle curve e un debole per i dolci.

By warmandcosy on flickr

mercoledì 19 ottobre 2011

Hanging and waiting


A dress form is not the dress nor the person nor a body. It can be, however, a way to evoke the three of them. So you don’t know which doll dress will fit which doll, but you can see a doll body, sewn in its details, sculpted to portray without being a portrait, curvy and sexy and ever softer than the real doll’s. A dress form is in fact kinda patient placeholder, an incomplete secret between you and the couturier, an excuse to accept and love other forms of incompleteness as well.
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Una forma per abiti non è il vestito, né la persona, né il corpo. Può essere però un modo per evocarli tutti e tre. Così, non è dato sapere quale vestito di bambola starà a quale bambola, ma si può vedere un corpo di bambola, cucito nei dettagli, scolpito per ritrarre senza essere un ritratto, curvilineo e sexy e addirittura più morbido di qllo della bambola vera. Una forma per abiti è infatti una specie di paziente segnaposto, un segreto incompleto tra te e il sarto. Una scusa per accettare e amare anche altre incompletezze.

ph: Fashion Royalty dress form by crazydolls/flickr

mercoledì 3 agosto 2011

A doll’s skeleton


This is somehow a very educational “How is it done?” for doll collectors, speaking neither about plastic bones or rubber bands. Under a smooth contemporary doll body, there must be something else. Please look at the pic: this highly designed “inner body” is what makes a BJD so poseable - and so expensive. And how would you define the hidden structure of a an articulated doll, engineering and guaranteeing the maximum of agility? Skeleton? OK, we tend to humanize everything, but I don’t see smart synonyms. As I’m very interested in reflecting on the body of the dolls in this period, this post must be seen in a wider reflexion framework.


Questo è una specie di “Come fanno?” molto educativo per doll collectors, che non parla né di ossa in plastica né di elastici di gomma. Sotto un levigato corpo di bambola contemporanea, dev’esserci qualcos’altro. Prego, guardate la foto: questo “corpo interno” di gran design è ciò che rende una BJD così posabile – e pure così cara. E come definireste la struttura nascosta di una bambola articolata, capace di ingegnerizzare e di garantire il massimo di agilità? Scheletro? OK, tendiamo ad umanizzare tutto, ma non vedo sinonimi astuti. E siccome sono molto interessata al corpo delle bambole in qsto periodo, qsto post va visto in una cornice di riflessioni più ampia.

ph flickr/mitsuki-chan

mercoledì 6 luglio 2011

Smooth, scrumptious and sexy


A little dollcultural divertissement created with my collector friend Pamela. Now on slideshare. Maybe another light-hearted reflexion on the body of the dolls.
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Piccolo divertissement dollculturale creato con l'amica collector Pamela. Ora su slideshare. Magari è un'ulteriore riflessione, a cuor leggero, sul corpo delle dolls.

ph Pamela De Lorenzi

venerdì 1 luglio 2011

Corpora


"Corpora" means "bodies" in Latin, "The body of the dolls" is taking a lot of my dollcultural exploration, and I'd like to extend it to a more respectful awareness of our own bodies. I started adding in the "ME @ FASHIONCAMP 2011" item on this blog my unconference on this theme.
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"Corpora" significa "corpi" in latino, e "Il corpo delle dolls" sta prendendo una gran parte della mia esplorazione dollculturale, che vorrei estendere ad una consapevolezza più rispettosa dei nostri propri corpi. Ho cominciato aggiungendo qui su qsto blog, nell'elemento "ME @ FASHIONCAMP 2011", la mia unconference sul tema.

ph **morganours** from flickr, thx Pam!

martedì 7 giugno 2011

my Fashioncamp 2011 unconference


Cover preview! See you next Sat at Spazio A - ex Ansaldo...
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Anteprima cover! A sabato prox, allo Spazio A - ex Alsaldo...


ph: birthmark

Fashioncamp, Milano, 10 e 11 giugno 2011 – Spazio A – ex Ansaldo, Via Tortona 54

mercoledì 1 giugno 2011

Waiting for Fashioncamp 2011


... sitting pretty, according to their different grades of education, politeness and effrontery, a bunch of contemporary and vintage dolls is waiting for Fashioncamp 2011, where I should be talking about the body of the dolls. "Lupus in fabula" effect, at least for them ;-)
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... tutte belle sedute, secondo il rispettivo differente grado di cultura, educazione e sfrontatezza, un gruppo di bambole contemporanee e vintage aspetta Fashioncamp 2011, dove dovrei parlare del corpo delle dolls. Effetto "Lupus in fabula", almeno per loro ;-)

save the date: Saturday, June 10!


ph: Michael Williams, MAWphoto.com
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