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mercoledì 8 maggio 2013

A doll is a doll

Infographics are kinda illustrated articles - brilliant, colorful, meaningful. This one features an overexposed topic: Barbie body compared to human measures (and fears). Co.create’s Joe Berkowitz assumes that Barbie is a bastion of girlhood aspiration, and argues therefore how dangerous her proportions are in a teenager ‘s perspective. But he says something obvious. And a bit looks like understimating girls’ discernment.

It is obvious that no real woman could exist with such a disproportioned head and such spider legs and tiny feet and thin waist and gravity-defying boobs. We all know it. A doll is a doll. So let’s have and keep the absurd, as it’s a doll. Let her be beautiful, because it’s a doll. Let me use “it’s”, not “she’s” - it’s just a doll.
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Le infografiche sono come degli articoli illustrati – brillanti, a colori, eloquenti. Qsta rappresenta un argomento sovraesposto: il corpo di Barbie a confronto con le misure (e le paure) umane. Joe Berkowitz scrive su Co.create presupponendo che Barbie sia “un baluardo delle aspirazioni adolescenziali femminili” e argomenta pertanto quanto siano pericolose le sue proporzioni dal punto di vista di un/una teenager. Ma dice cose ovvie. E anzi, sembra un po’ sottostimare l’intelligenza delle ragazze.

Ovvio che nessuna donna reale potrebbe esistere con una testa così sproporzionata e gambe del genere come zampe di ragno e piedini minuscoli e vitino e tette che sfidano la forza di gravità. Lo sappiamo tutt*. Una bambola è una bambola. Allora teniamoci l’assurdo, tanto è una bambola. Lasciamo che sia bellissima, perché è una bambola. E fatemi usare un neutro anziche un “femminile “lei” - è solo una bambola.
 
Thx Azzurra!

venerdì 1 luglio 2011

Corpora


"Corpora" means "bodies" in Latin, "The body of the dolls" is taking a lot of my dollcultural exploration, and I'd like to extend it to a more respectful awareness of our own bodies. I started adding in the "ME @ FASHIONCAMP 2011" item on this blog my unconference on this theme.
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"Corpora" significa "corpi" in latino, e "Il corpo delle dolls" sta prendendo una gran parte della mia esplorazione dollculturale, che vorrei estendere ad una consapevolezza più rispettosa dei nostri propri corpi. Ho cominciato aggiungendo qui su qsto blog, nell'elemento "ME @ FASHIONCAMP 2011", la mia unconference sul tema.

ph **morganours** from flickr, thx Pam!

domenica 15 maggio 2011

A doll-scaled bodyscan



It’s almost a mini-me, but it isn’t. What you see in the pic, i.e. the b/w doll-dimensioned thing, is a 3D body-scan automatically transformed in a plaster sculpture by Karin Sander. It's been exhibited at “Principia”, a curious free entrance event about science and its principles hosted last month here in Milan during the tentacular Design Week. On a closer inspection, the statuette reveals in vertical section all the subtle layers - I’d say like innumerable isohypsae - determining not only its volume and proportions, but also its incredible resemblance with the living person portrayed. So, it’s like scanning and exactly miniaturizing somebody. Making their portrait in form of a statuette. Making them a doll. Making them ethernal. So, must we confront ourselves with the digitalized body issue when talking about doll bodies? Are dolls going digital? Probably yes. Years ago, when searching info about the JAKKs dolls experience, I read their pink and tonic body was kinda collage of digitalized perfect bodies – really was it? No counterevidence. Sex dolls are digitally designed, too. Miniaturizing the loved one(s) was one of my creative dreams when I was a little girl. That’s why I was so impressed seeing Karin Sander’s 3D mini bodyscans. It’s another God-game.

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Si direbbe una mini-me, ma non lo è. Quella che vedete nella foto, cioè l’oggetto in b/n di dimensioni bambolari, è la scansione tridimensionale di un corpo automaticamente trasformata in una sculturina di gesso da Karin Sander, e presentata a “Principia”, un curioso evento a ingresso libero ospitato il mese scorso qui a Milano durante la tentacolare Design Week. Ad un esame ravvicinato, la statuetta rivela in sezione verticale dei sottili strati – come innumerevoli isoipse – che ne determinano non solo il volume e le proporzioni, ma anche l’incredibile somiglianza con la persona vivente ritratta. Insomma è come scannerizzare e miniaturizzare esattamente una persona. Farne il ritratto in forma di statuetta. Farne una bambola. Renderla eterna. Dobbiamo dunque confrontarci con l'argomento del corpo digitalizzato quando parliamo dei corpi di bambola? Le bambole stanno diventando digitali? Sì, probabile. Anni fa, cercando info sull’esperienza delle bambole JAKKS, leggevo che il loro roseo e tonico corpo era una specie di collage di corpi perfetti digitalizzati – lo era veramente? Non ho controprove. E le sex dolls sono anch’esse progettate digitalmente. Quando ero piccola, uno dei miei sogni era miniaturizzare chi mi piaceva. Ecco perché mi ha fatto così impressione vedere le miniscansioni in 3D di Karin Sanders. Perché è un altro gioco della Creazione.


Ph MCC, br1dotcom from flickr (grazieeee)

giovedì 26 agosto 2010

Comparatively



Someone said this (i.e. images like this) is serial-killerish and might concern a forensics specialist, but many people collect and compare – some of them, collect compare and share - and dolls’ bodies are per se the ideal stuff for conducting such comparative experiments. Open/closed mouths, facial expressions, complexion shades, joints, dimensions. Which idea of the “persona” is to be meant behind each doll, we don’t know. And I like to feel free to believe it can be anything.
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Qualcuno diceva che ciò (immagini come qsta) siano un po’ da serial killer e siano più di competenza di uno specialista forense, ma molte persone collezionano e comparano – alcuni anzi collezionano, comparano e condividono – e peraltro i corpi delle bambole sono di per sé materiale ideale per tali esperimenti comparativi. Bocche aperte/chiuse, espressioni facciali, sfumature della carnagione, giunti, dimensioni. Quale idea della “persona” sia da intendere dietro ciascuna bambola, non sappiamo. A me però piace sentirmi libera di credere che possa essere qlla che si vuole.

© rince_77 on flickr

venerdì 9 luglio 2010

Attraction despite imperfection


What makes a body attractive? Does perfection exist? Is it the same for people who are different by age, gender, sexual orientation, culture? I’m not discriminating human body against doll body, which is definitely relevant to me in this blog. I’m just inviting you to get involved in exploring yr idea of attractiveness with bodyLab, an Australian non-for-profit University-based project. You’ll be asked to rate neutral male or female avatars, how many you want, instinctively.
“bodyLab researchers recognise that there can be much more to human attractiveness than one, or a small number of measures, can capture and we are trying to understand how all the traits that make up a body combine to influence attractiveness.
In March 2010 we started with a population of 120 female bodies, and we have just added a similar population of male bodies. We propose to refresh the population every month, using the most attractive bodies as “parents” for the next generation. The bodies are always evolving, so come back each month and see what’s new.”

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Cosa rende un corpo attraente? Esiste la perfezione? È uguale per persone che sono differenti per età, genere, orientamento sessuale, cultura? Qui non sto discriminando tra corpo umano e corpo di bambola, che pure è rilevante per me in qsto blog. Vi invito solo ad esplorare la vs idea di attrattività con bodyLab, un progetto di ricerca australiano, non profit, nato nell’Università del New South Wales. Dovrete valutare degli avatar neutri, maschili o femminili, quanti volete, istintivamente.
“I ricercatori di bodyLab riconoscono che riguardo all’attrazione umana possa esserci molto di più di ciò che una misura, o un piccolo numero di misure, riescano a cogliere; perciò stiamo tentando di capire come tutti i tratti che compongono un corpo possano formare la combinazione che influisce sull’attrattività.

Nel marzo 2010 abbiamo iniziato con una popolazione di 120 corpi femminili, e abbiamo aggiunto un’analoga popolazione di corpi maschili. Ci riproponiamo di aggiornare la popolazione ogni mese, utilizzando i corpi più attraenti come “genitori” della generazione successiva. I corpi sono in continua evoluzione, perciò tornate a vedere ogni mese cosa c’è di nuovo.”


Thx, Laura R.

venerdì 12 marzo 2010

Dull doll


If Barbie was meant as the “alpha” character in her own doll saga, Ken is a “beta”… so, let’s spend a word on him. But to my surprise, in my opinion and tastes, the pale and slim (almost skinny) Ken of the 60s stands better aesthetic chances to survive the decades when directly compared to the quite stocky and possibly, say, dull Ken of the 80s.
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Se Barbie è stata intesa come il personaggio “alfa” della saga bambolare, Ken è un personaggio “beta”… così, spendiamo pure qlche parola su di lui. Ma con mia sorpresa – a mio parere e gusto - il Ken pallido e magro (quasi secco) degli anni ’60 ha maggiori chances estetiche di sopravvivere ai decenni se direttamente paragonato al Ken un po’ tozzo e probabilmente abbastanza, diciamolo, pirla degli anni ’80.

Ph smidge girl on flickr
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