Dolls reflect. I mean, they reflect the Zeitgeist. They can (make us) think. * Le bambole riflettono. Cioè, riflettono lo spirito del tempo. E sanno (farci) riflettere.
domenica 29 giugno 2008
Disquieting dolls
*
Uno dei miei contatti Blogger, Azzurra alias moviem@tica , mi ha inviato qsta fotina presa da un trovarobe a Torino. Vecchie bambole giocate e abbandonate finiscono sempre per snidare qlche nostra paura. V. anche il mio post Hospidoll del 17 luglio 2007, che evoca un’atmosfera similare – se non più dark ancora.
venerdì 27 giugno 2008
(D)all in all 02
*
Non un’action figure o una pura fashion doll: qsta creazione OOAK di Kizzychan è piuttosto l’evoluzione consapevole del vecchio “he’s a doll” Ken. La frase “he’s a doll” stava sulla pubblicità di Ken a rassicurare le mamme sul fatto che Ken fosse SOLO un giocattolo. Ma “he’s a doll” significa anche “che carino!”
+ > http://www.flickr.com/photos/kizzychan/
http://www.manbehindthedoll.com/FA010523.htm (also source for Ken ad; da lì, la pubblicità di Ken)
giovedì 26 giugno 2008
(D)all in all
*
Chiami “bambola” una statuina un po’ kitsch che suona la viola, o un’ironica provocante figurina snodata alquanto sadomaso, o una celebrity decisamente bambolosa. Ma insomma la differenza la sai.
Credits, respectively: Mauro Righini http://violadamore-blog.blogspot/; Paula http://lepupepaul.blogspot.com/; Laura Ruggeri http://www.lauraruggeri.com/
martedì 24 giugno 2008
A “leggy” figure
*
Esasperare le proporzioni e creare gambe più lunghe del normale è tipico dell’arte, dell'immagine di moda, e di numerosi doll concept seducenti. La bambola Leggy, sapete… qui da vedere, però, una figurina dalle gambe lunghissime di Marcello Mascherini. Il suo modellato è alquanto da fashion doll. O forse sono certe dolls ad essere statuarie. Ma né le une, né le altre sono troppo umane, alla fine.
Travels & Labels
venerdì 20 giugno 2008
Spiritus durissima coquit ***
i.e. “Our spirit can digest even the hardest things”. Don’t know exactly how this Latin motto popped up when I received from the artist, Paola Risoli, the 2 pics of her touching work titled The Inner Kitchen (2002). I don’t know how, and I won’t explain, letting you enjoy another sentimental interior.
*
Cioè “Lo spirito digerisce anche le cose più dure”. Non so bene come mi è saltato su qsto motto in latino nel momento in cui ho ricevuto dall’artista, Paola Risoli, le 2 immagini del suo toccante lavoro intitolato La cucina interiore (2002). Non lo so, e non voglio spiegarlo, lasciandovi invece gioire di un altro ambiente sentimentale.
La cucina interiore: cm. 45 x 20 x 40 (h) mixed technique: paper, carton, glue, acetates, wire, acrylics, paints, electric ware and re-used materials * tecnica mista: carta, cartone, colla, acetati, fil di ferro, acrilici, vernici, materiale elettrico e di recupero.
*** the fact is that in Latin the same verb - coquo - captures both the meanings of "cooking" and of "digesting". * il fatto è che in latino lo stesso verbo - coquo - cattura sia il significato di "cuocere" che di "digerire".
giovedì 19 giugno 2008
oh, oh, oh Obitsu
martedì 17 giugno 2008
The essence of absence
A glowing interior. Nobody’s in. But its genius probably is there. You would say it’s a roombox. It’s more. Paola Risoli’s work, whom we met at Doll Collectors’ Club Italia meeting in Milan 2 days ago, is an interior exploration. She builds these scenes just re-using materials, but the resulting impression is a very spiritual one.
*
Un interno con una calda luce. Nessuno dentro. Ma forse c’è uno spirito, il genius di un assente. La si direbbe una roombox, ma è di più. Il lavoro di Paola Risoli, che abbiamo incontrato 2 gg fa al meeting milanese di Doll Collectors’ Club Italia, è un’esplorazione interiore. Lei costruisce queste scene semplicemente tramite il ri-uso di materiale, ma l’impressione che ne risulta è molto spirituale.
ph courtesy: Giuseppe Compare,
domenica 8 giugno 2008
Dollanatomy 04
She’s not a doll, even if her attitude is quite OOAK-ish. What you see here, is actually a valuable anatomic dummy. Exhibited in Turin. The occasion, a medical symposium about post-mortem body donation for the sake of science. And you? Would you donate yr body?
*
Non è una bambola, anche se ha un atteggiamento un po’ da OOAK. Quello che qui vedete, è in realtà un pregevole modellino anatomico. In mostra a Torino. L’occasione, un simposio medico sulla donazione del corpo, dopo la morte, nell’interesse della scienza. E voi? Donereste il vostro corpo?
sabato 7 giugno 2008
Soft or morbid?
*
Una lettrice ha inviato al sito del Corriere della Sera qsta foto di un puntaspilli, visto a Firenze. Funziona così: tu punti gli spilli nel soffice corpo della bambola, e con ciò crei un S. Sebastiano trafitto. C’è scritto “per sarte italiane” ma la lettrice aggiunge: non solo italiane. E noi aggiungiamo: non solo sarte. Un po’ morboso?
ph Cristina Ragona, oggi su Italians