Dolls reflect. I mean, they reflect the Zeitgeist. They can (make us) think. * Le bambole riflettono. Cioè, riflettono lo spirito del tempo. E sanno (farci) riflettere.
venerdì 30 aprile 2010
So cute. Soo-ky
Learn this new name: Soo-ky. This poetic creature comes from Chan Park’s, a Nippo-Korean Milan based artist, imaginary world. She, i.e. Soo-Ky, has no arms and cannot embrace other creatures, but she’s got a friend, a little bird, dearest to her heart - maybe it’s her heart. Or maybe both Soo-Ky and the little bird are alter-ego emanations of the artist… soon exhibiting in Turin and in Milan. What does this all in all have to do with dolls? Well, Soo-Ky might become a doll.
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Un nuovo nome da imparare: Soo-Ky. Questa poetica creatura viene dall’immaginario di Chan Park, artista nippo-coreano di Milano. Lei, Soo-ky, non ha braccia e non può abbracciare altre creature, ma ha un amico, un uccellino, caro al suo cuore – che magari è il suo cuore stesso. O forse entrambi Soo-Ky e l’uccellino sono emanazioni, alter-ego dell’artista… presto in mostra a Torino e a Milano. Sì, ma cosa c’entra tutto qsto con le bambole? Beh, c’entra che Soo-Ky potrebbe diventarlo, una bambola.
Meet Chan Park - and Soo-Ky, of course, here:
10-17 maggio 2010
“Un sentiero di segni verso il cuore di Soo-Ky”
Galleria dei Colori
c/o EDP
c.so Trento 13, Torino
3-10 giugno
“Il mondo di Soo-Ky”
c/o Can Can Paris à Milan – concept store
via de Amicis 7, Milano
martedì 27 aprile 2010
Silence! Dolls speak.
Taking dolls seriously, depicting serious issues. I’m here including a moving sample from Paolo Ventura’s work “War Souvenir”. It’s a poignant photo, you could cut its silence with a knife, simultaneously understanding the story - and it’s made with action figures and/or dolls, in a hyperdetailed doll-scaled setting. Italian artist in NYC, Ventura makes us meditate using his unusual, yet so credible imagery.
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Prendere le bambole sul serio, descrivere gravi faccende. Includo qui un commovente esempio da “War Souvenir”, un lavoro di Paolo Ventura. È una foto toccante, il cui silenzio si potrebbe tagliare col coltello capendo intanto tutta la storia – ed è fatta con action figures e/o bambole, in un set iperdettagliato a misura di bambola. Artista italiano a NY, Ventura ci fa meditare con il suo immaginario inusuale e così credibile.
+ > Paolo Ventura & war dolls
Thx Christian!
lunedì 26 aprile 2010
Not for dolls. For people.
Casting call for real faces! Christian Tagliavini produces sophisticated mises-en-scène portraying (extra)ordinary people. His works are featured in top-class publications. Your age and your look make you unique and new and this is a permanent, free, online casting. You are OOAK: so, why not apply?
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Casting per volti veri! Christian Tagliavini mette in scena sofisticate storie ritraendo persone (extra)ordinarie. I suoi lavori sono pubblicati ai massimi livelli. La tua età e il tuo aspetto fanno di te qualcuno di unico e nuovo e questo è un casting online permanente, gratuito. Sei OOAK anche tu: perché non proporti?
domenica 25 aprile 2010
Hommage to Mantegna
… this is (also) what my friend mame wanted to do, I believe, when she set this shot portraying her Marina Bychkova Enchanted Doll. Neither dissacration nor dramatization. Rather, a silent contemplation, a research on light of which the doll is seemingly aware.
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… questo - anche questo - è ciò che la mia amica mame ha voluto fare, almeno credo, quando ha allestito qsto scatto ritraendo la sua Enchanted Doll di Marina Bychkova. Né dissacrazione né drammatizzazione. Piuttosto, una contemplazione silenziosa, una ricerca sulla luce di cui la bambola sembra complice.
+ > ref. Mantegna
sabato 24 aprile 2010
Fan fun
Adult doll collecting implies doll playing (no, it’s not always about boring dusty shelves) and a big part of the fun is taking pictures. Irony is one of the fav keys.
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Collezionare bambole da adulti vuol dire anche giocarci (no, non sono sempre scaffali noiosi e polverosi) e una gran parte del divertimento è fare foto. L’ironia è una delle modalità preferite.
+ > these merry guys! * qsti allegri ragazzi!
And this blog is on "IO donna" magazine today! Scroll down this page ...
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E oggi qsto blog è su "IO donna"! + giù in qsta pagina ...
venerdì 23 aprile 2010
FashionCamp, dollwise
Save the date! FashionCamp, 12-13 June 2010 in Milan: a barcamp about fashion, where I'll have (my first barcamp, I'm so curious) the opportunity to share a fashiondollcultural point of view.
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Segnatevelo! FashionCamp, 12-13 giugno 2010 a Milano: un barcamp sulla moda, dove avrò modo (mio 1° barcamp, sono molto curiosa) di condividere un punto di vista fashiondollculturale.
+ > barcamp? what's it? * che cos'è?
giovedì 22 aprile 2010
Elusive profile
“Elusive” is better than “exclusive”, and it applies to sculptural creatures like Manon. Manon is a 40cm tall doll, a black, ebony beauty. Her creator Nunzio Carbone, Italian origins and French esprit, imagined her and her friends as top models with limited edition outfits – consistently, Fashion Doll Agency is the company brandname. However I’m not so interested in such concept, which seems logical when it comes to fashion dolls. I’m much more intrigued by their idol-like design and their smooth, essential shape. They are dolls, AND something else beyond the idea of "ethnic".
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“Elusiva” è meglio di “esclusiva”, e vale per creature scultoree come Manon. Manon è una bambola alta cm40, una bellezza nera come ebano. Nunzio Carbone, il suo creatore, origini italiane ed esprit francese, ha immaginato lei e le sue amiche come top models con abiti in edizione limitata. Coerentemente, Fashion Doll Agency è il nome del brand. Tuttavia non mi interessa tanto tale concept, che sembra logico trattandosi di fashion dolls. Sono molto più intrigata dal loro design che le rende simili a idoli, dalla loro forma levigata ed essenziale. Sono bambole, E ANCHE qualcos’altro, oltre l'idea di "etnico".
Manon ph DivaLuvv on flickr
mercoledì 21 aprile 2010
Unconventional marketing applied
A small example. A small company. A small team, including a creative doll collector. A quick 1:6 scaled casting. Some small handmade doll T-shirts with logo. A small text promoting the company’s services. A light portfolio shared on flickr and other SM and sent to clients. And maybe the same dolliful staff showing itself in trade fairs. And they are the talk of the day - instead of a dull brochure. Full story here.
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Piccolo esempio. Una piccola società. Un piccolo team, tra cui una doll collector creativa. Un veloce casting in scala 1:6. Alcune piccole T-shirt con logo, fatte a mano. Un piccolo testo sui servizi offerti dalla società. Un portfolio leggero condiviso su flickr e altri SM, e spedito ai clienti. Magari anche lo stesso sfaff bambolare che si fa vedere alle fiere. Ed ecco che se ne parla - altro che una noiosa brochure. Qui il resto.
(Pamela De Lorenzi x PLAY SYS. Brava!)
on dolls on lighting
My friend Ross, doll collector and a professional in the lighting industry, sheds another light on ESPERANçA lamp from onlighting, her blog.
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La mia amica Ross, doll collector ma anche professionista nel settore illuminotecnico, getta altra luce sulla lampada ESPERANçA da onlighting, il suo blog.
martedì 20 aprile 2010
Darlene + doll
I’m hesitant about the meaning of these pictures of a girl and her doll in Nicaragua. Too easily, it would be a way to just confront with, and speak against poverty. Interestingly, it would rather be an excuse to document the diffusion of an hollow and dominant physical model, a blonde-long legs-overnational one. Or a visual device to distract the observer from something else happening in the background? Who knows. Keep smiling, Darlene.
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Indecisa sul significato di qste immagini di una bambina e la sua bambola in Nicaragua. Troppo facile sarebbe prenderle solo come un modo di affrontare il tema della povertà e parlarne contro. Più interessante, sarebbe magari vederle come una scusa per documentare la diffusione di un modello fisico vuoto e dominante bionda-gambelunghe-sovranazionale. O invece uno stratagemma visuale per distrarre l’osservatore da qualcos’altro che accade sullo sfondo? Chissà. Continua a sorridere, Darlene.
Thx Ross for suggesting these photos from flickr.
Grazie Ross per la tua segnalazione da flickr
sabato 17 aprile 2010
Recycled best friends
A toy, a dog: possibly a child’s best friends. UK based artist Robert Bradford recycles discarded plastic toys bits and pieces, combs and buttons, brushes, clothes pegs - and of course doll and figurine parts – transforming them into colorful pets, fake weapons and fantastic figures all of them promoted to the noble rank of new, desirable and ironical plastic-on-wood sculptures. Conclusion: never throw that odd Barbie arm away, as it has a potential.
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Un giocattolo, un cane: possibilmente, i migliori amici di un bambino. Robert Bradford, artista che vive in UK, ricicla pezzi e resti scartati di giocattolini di plastica, pettini e bottoni, spazzolini e mollette per la biancheria – e naturalmente, pezzi di bambole e figurine – e li trasforma in animali domestici colorati, finte armi e figure fantastiche tutti promossi al nobile rango di nuove, desiderabili, ironiche sculture di plastica su legno. Conclusione: mai gettare quel braccio spaiato di Barbie, che ha un potenziale.
Thx, Moviematica
venerdì 16 aprile 2010
Hot headpieces
Beyond all that LadyGagaïste delirium influencing many doll collectors and creators - or maybe thanks to this phenomenon – we can now enjoy comparing a visionnaire illustration by Berlin based visual artist Olaf Hajek, and a genuine, handmade doll wig by Italian OOAKer Nickis, who makes this on demand for any fashion doll. In both cases, nested in (or towering on) a voluptuous hair, we find little treasures.
Nickis’ wig graces a Jason Wu AvantGuard doll, Integrity Toys
Olaf Hajek’s painting “We love hair”, Antoinette series, 2009
Al di là di tutto quel delirio LadyGaga-ista che influenza molti collezionisti e creatori di bambole - o magari proprio grazie a questo fenomeno – possiamo ora goderci il confronto tra un’illustrazione visionaria dell’artista visuale berlinese Olaf Hajek, e un’autentica parrucca di bambola fatta a mano da Nickis, customizzatore italiano che fa di questi pezzi unici su richiesta per qualsiasi fashion doll. In entrambi i casi, annidati in (o torreggianti su) una chioma voluttuosa, troviamo piccoli tesori.
La parrucca di Nickis adorna una AvantGuard doll di Jason Wu per Integrity Toys
Olaf Hajek, “We love hair”, della serie Antoinette, 2009
mercoledì 14 aprile 2010
Enlightening dolls
My hommage to the Design Week driving all Milan crazy - and I'm neither a designer nor an architect - is sharing this lamp, named ESPERANçA, where glass dolls are immersed. Venini edition, designers Fernando and Humberto Campana. A total immersion in their hope. Whose hope, is up to you.
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Il mio omaggio alla Design Week che fa impazzire Milano - e io non sono né designer né architetto - è farvi vedere qsta lampada, dal nome ESPERANçA, in cui si immergono bambole di vetro. Venini, designers Fernando and Humberto Campana. Una total immersion nella loro speranza - speranza di chi, decidetelo voi.
martedì 13 aprile 2010
Invitation to the ball
This is a scary doll. Therefore fascinating. She was taking part to the contest named “THE OTHERS – the dark side of the dolls” held in Rome last w-e. I don’t know who is the author (but I’ll detect soon who). I’m however impressed by her “eros + thanatos” (love + death) concept, to me reminiscent of the maudit poets of the late XIX century. “Invitation to the ball” is her name - a sort of serious memento - and the ball is a danse macabre, this time.
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Questa è una bambola che fa paura. Eppure affascinante. Partecipava al contest named “THE OTHERS – the dark side of the dolls” lo scorso week end a Roma. Non so chi sia l’autore (ma presto lo saprò). Mi ha fatto però impressione il concetto “eros + thanatos”, che mi ha ricordato i poeti maledetti della Scapigliatura, fine ‘800. “Invito al ballo” è il suo nome – una sorta di serio memento – e il ballo è una danza macabra, stavolta.
ph Topocri2000, thx!
Back from Bambole a Roma
pics, pics, pics 4 you! And more pics in the next days. Stay tuned.
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foto, foto, foto per voi! E molte ancora nei prox giorni. Tornate.
lunedì 12 aprile 2010
Tattoo, too
Gene used to be a cinema diva in her doll concept and a doll fad in the late 90s - quite faded concept right now, maybe cannibalized by BJDs and other bolder dolls. But Chan Park, doll and tattoo artist and a nippo-korean in Milan, gave her a new allure exasperating the contrast between her garçonne face and an intricated motif all over her body.
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Gene era una diva del cinema come doll concept, e una vera mania bambolare nei tardi anni '90 - doll concept alquanto sbiadito ora, magari cannibalizzato dalle BJD e da altre bambole più toste. Ma Chan Park, artista di bambole e tatuaggi nippo-coreano a Milano, le ha dato un'allure nuova esasperando il contrasto tra la faccina à la garçonne e un intricato disegno che le copre tutto il corpo.
+ > Chan Park, aka Chan Sama on flickr.
giovedì 8 aprile 2010
Morton Bartlett’s (just) dolls
Morton Bartlett (USA, 1909-1992) made dolls. 15 dolls. Dolls? Maybe more dummies, or statues with some articulation. Half-scaled, pre-teenage, mostly female, precisely sculpted in plaster then painted and completed with wigs, dressed and photographed by the self-taught author, they still make a sort of disquieting unicum in vintage mood, IMHO alluding to the weak borders between an innocent and a morbid interest. Now exhibited in Turin under The Museum of Everything concept.
Morton Bartlett (USA, 1909-1992) fece bambole. 15 bambole. Bambole? Forse più manichini, o statue con qualche articolazione. In scala 1:2, pre-adolescenti, femmine perlopiù, scolpite con precisione in gesso e poi dipinte e completate con parrucche, vestite e fotografate dall’autore autodidatta, sono un unicum spiazzante dal mood vintage. Secondo me alludono in modo delicato al labile confine tra un interesse innocente e uno morboso. E sono ora e fino al prossimo 29 agosto esposte a Torino alla Pinacoteca Agnelli sotto il concept The Museum of Everything.
lunedì 5 aprile 2010
Articulatory exercise
The extreme articulation of this BJD doll seems to me a body explosion just frozen a moment before total laceration. A CAD design still floating on the pc screen. A sort of exoskeleton or pre-armour for a galactic battle. A poseability exercise ended in selfreferential contemplation. A fragile non-doll.
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L’estrema articolazione di questa bambola BJD mi sembra l’esplosione di un corpo congelata un attimo prima della lacerazione totale. Un disegno CAD che ancora fluttua nello schermo del pc. Una specie di esoscheletro o pre-armatura per una battaglia galattica. Un esercizio di posabilità terminato in contemplazione autoreferenziale. Una fragile non-bambola.
The 1/6 scale Safbit (Special Full Action Body Type) is made up from 206 parts and has 80 joints to enable accurate human poses.
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Il modello in scala 1/6 detto Safbit (Special Full Action Body Type) è fatto di 206 parti e ha 80 giunti per consentire pose umane corrette.
(Thx Pam)
domenica 4 aprile 2010
Traditions
sabato 3 aprile 2010
My Muse, next Muse
My Muse is basically a concept. It first appeared last year as a virtual, downloadable free magazine packed with wonderful pics and original illustrations all about dolls. Now it appears as a new pocket abstract book, featuring additional new contents. Pamela De Lorenzi, the author, has a real penchant for playful pics, detailed doll dioramas (she used to create sets for Barbie’s magazine photostories), dramatic dark backgrounds for sensual shootings and so on. I asked her to create some new pics showing kinda interaction between dolls and the little book. And here they are. Want to buy a copy at a surprisingly friendly price directly from her? Just click here. Yes, the Coffee Cake Dolls website too is by Pamela.
My Muse è sostanzialmente un concept. La prima volta è apparso l’anno scorso come rivista virtuale, gratuitamente scaricabile e strapiena di meravigliose foto e illustrazioni tutte di bambole. Ora appare sotto forma di estratto, come un piccolo nuovo libro tascabile, con nuovi contenuti in più. Pamela De Lorenzi, l’autrice, ha un’indubbia inclinazione per immagini giocose, diorami dettagliati (creava i set per i fotoromanzi del giornalino di Barbie), sfondi scuri per scatti sensuali etc. Le ho chiesto qualche foto nuova dove si vedessero bambole e libriccino giocare insieme, ed eccole qui. Volete una copia a prezzo sorprendentemente friendly proprio da lei? Basta un clic qui. E sì, anche il sito Coffee Cake Dolls è di Pamela.
book details:
MY MUSE abstract
by Pamela De Lorenzi
72 pages/pagine
soft cover/copertina morbida - 12x18 – col.
giovedì 1 aprile 2010
Furry dolls or bodily beasts?
Again in the hybridolls topic. Wes Anderson’s Mr. Fox characters are to me more attractive when directly compared with humans: it’s then the moment of the full revelation of their ambition although 1:6 scaled, not when they just play a stop-motion movie role in their all fake world.
*
Di nuovo in vena di ibridi. I personaggi del film di Wes Anderson’s Mr. Fox mi attraggono di più quando sono direttamente paragonati agli umani: è proprio allora che rivelano la loro ambizione al modello umano anche se in scala 1:6, mica quando recitano un ruolo in stop-motion nel loro mondo tutto finto.
(from: IO donna magazine - thx, T!)
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