Dolls reflect. I mean, they reflect the Zeitgeist. They can (make us) think. * Le bambole riflettono. Cioè, riflettono lo spirito del tempo. E sanno (farci) riflettere.
sabato 31 gennaio 2009
Topos of Innocence
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Innocente chi? A) La giovane attrice Emma Watson nei suoi 18 anni (à propos, sta per caso clonando Keira Knightley)? B) La bambola di biscuit alquanto inquietante e per nulla originale tra le sue mani? C) Tu, che la osservi? Siamo tutti quanti troppo smaliziati ormai. Pure la bambola.
° thx for the hint, Moviem@tica!
venerdì 30 gennaio 2009
Virginal
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L’opera di David Lachapelle “Would-be Martyr and 72 Virgins” (NdT il Martire volontario e le 72 Vergini) congloba guerra, religione, paradisi promessi, miti di plastica e plasticità della Bellezza in una sola, potente immagine. Ma in questo caso il martire non morirà, perché le 72 Barbie velate lo stanno liberando dalla sua situazione gulliveriana, legato e bloccato a terra, a quanto dice l’autore. (dal Corriere della Sera - Magazine di qsta settimana)
David Lachapelle, retrospective exhibition in Paris starting next week at * retrospettiva a Parigi dalla prox sett a > www.monnaiedeparis.fr/musee
giovedì 29 gennaio 2009
Physiology, dollwise
“Barbie non invecchia, non si ammala, non muore” mi è stato detto una volta da una persona dell’ufficio-stampa della Grande Azienda. Quindi figuriamoci se emette fluidi o sgradevoli odori. A maggior ragione è interessante questo annuncio°, che proprio con una bambola (un clone?) in abito e atteggiamento da Marilyn simboleggia la freschezza data dall’uso di assorbenti ipoallergenici. Notare il colore che per convenzione e pruderie si adotta parlando di faccende femminili: l’azzurro. Sì, perché l’azzurro è il complementare del troppo fisiologico rosso.
° thx Moviem@tica!
martedì 27 gennaio 2009
Dolls on books and ...
lunedì 26 gennaio 2009
My eye-doll 2
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Una bambolina nell’occhio della bambola. Questa è, da e ad opera di Otto Kinder, l’immagine che cercavo per illustrare il primissimo post di qsto blog del 1° maggio 2007, riflettendo su come in varie lingue antiche e moderne “pupilla" e “bambola” sono la stessa parola!
domenica 25 gennaio 2009
Obamzai
Obama in scala 1:6 in posa da combattimento secondo Gamu Toys, marchio giapponese di giocattoli e action figures. Obama è inoltre accessoriato di bandiera a stelle e strisce, sgabello da cui pronunciare discorsi informali, microfono cordless, megafono, armi tradizionali da Samurai, 2 cravatte col nodo già fatto e un corredo di mani assortite nei gesti retorici presidenziali – prego, confrontare con la tabella chironomica tratta da wikipedia.
venerdì 23 gennaio 2009
Malicious marketing?
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Essere first daughters, minorenni, e vedersi arbitrariamente trasformate in bambole non è un’esperienza comune, né necessariamente richiesta né l’omaggio ad una moda. Anche se magari le bamboline che casualmente si chiamano con gli stessi nomi delle 2 bambine, sono state create cavalcando (commercialmente) un’onda di grande simpatia generale… l’esposizione mediatica è una malìa. Per saperne di più > http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_23/obama_bambole_malia_sasha_a3c9b998-e94f-11dd-8250-00144f02aabc.shtml
mercoledì 21 gennaio 2009
Mauve mood
more by Emma > http://www.flickr.com/photos/mamephoto/
martedì 20 gennaio 2009
We can... bet on it
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La presenza fisica di Michelle Obama impressiona, crea impatto. La vedo destinata a diventare bambola, ma non solo di carta o di stoffa (grazie intanto, V. per avermi segnalato l'Obama cubico di cubeecraft). E come un omaggio, non solo per puro business. C’è da scommetterci.
lunedì 19 gennaio 2009
Photocontest and photo context
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Fare collezioni e fare foto sono due comportamenti collegati. Ma non siamo qui per catalogazioni, inventari o tassonomie di bambole. Bensì per un invito a visitare la 2^ edizione di un concorso fotografico promosso dalla CVBI (Comunità Virtuale Barbie Italia) con bambole come modelle, impegnate in una serie di sfide tematiche. Il contesto è molto più delimitato di ambienti come, diciamo, flickr e simili. Tutto succede nell'ambito di una community con concorrenti non professionisti che usano la loro macchina digitale. Però, potete divertirvi a trovare concept originali.
Simultaneously with this post, I’ll publish the photocontest banner below in this page * Contemporaneamente a questo post, lascerò il banner del photocontest a piè pagina
domenica 18 gennaio 2009
Celebrity and rarity
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Grafica patinata, contorni curvilinei, aria tardi anni ’70. Questo è un dettaglio della rara scatola di Barbie Magico Peinado vista da Nicole, amica collezionista con una gallery su flickr focalizzata sull’epoca delle Barbie Superstar, epoca bellissima e controversa, essendo controverso lo status stesso di superstar. Barbie Superstar infatti esordisce, ed esibisce tutti i paraphernalia che ci si aspetta da una celebrità del tempo: sorriso panoramico, parure di diamanti, boa, un colore segnaletico. È una pressoché famosa per il fatto di essere famosa. oh-oh: un'antesignana?
sabato 17 gennaio 2009
Dolls on books
mercoledì 14 gennaio 2009
NUNusual
sabato 10 gennaio 2009
Doll rules VS Doll roles
… Our unhappy Signora was yet unborn when her condition was irrevocably determined upon. It only remained to decide whether she should be a monk or a nun, a decision, for which, not her assent, but her presence, was required. When she was born, the Prince, her father, wishing to give her a name that would always immediately suggest the idea of a cloister and which had been borne by a saint of high family, called her Gertrude. Dolls dressed like nuns were the first playthings put into her hands; then images in nuns` habits, accompanying the gift with admonitions to prize them highly, as very precious things, and with that affirmative interrogation, `Beautiful, eh?` When the Prince, or the Princess, or the young prince, the only one of the sons brought up at home, would represent the happy prospects of the child, it seemed as if they could find no other way of expressing their ideas than by the words, `What a lady - abbess!` No one, however, directly said to her,`You must become a nun.`
In tempi in cui nascono bambole “religiosamente corrette” come le musulmane Razanne e Fulla o le neo-evangeliche Elsie, Laylie, Millie e Violet – le une e le altre anti-Barbie, biasimata come donna troppo assertiva o oca giuliva – in questi tempi, che effetto fa rileggersi “I Promessi Sposi” e ricordare come 400 anni fa…
… La nostra infelice era ancor nascosta nel ventre della madre, che la sua condizione era già irrevocabilmente stabilita. Rimaneva soltanto da decidersi se sarebbe un monaco o una monaca; decisione per la quale faceva bisogno, non il suo consenso, ma la sua presenza. Quando venne alla luce, il principe suo padre, volendo darle un nome che risvegliasse immediatamente l'idea del chiostro, e che fosse stato portato da una santa d'alti natali, la chiamò Gertrude. Bambole vestite da monaca furono i primi balocchi che le si diedero in mano; poi santini che rappresentavan monache; e que' regali eran sempre accompagnati con gran raccomandazioni di tenerli ben di conto; come cosa preziosa, e con quell'interrogare affermativo: - bello eh? - Quando il principe, o la principessa o il principino, che solo de' maschi veniva allevato in casa, volevano lodar l'aspetto prosperoso della fanciullina, pareva che non trovasser modo d'esprimer bene la loro idea, se non con le parole: - che madre badessa! - Nessuno però le disse mai direttamente: tu devi farti monaca.
+ > http://www.catholichomeandgarden.com/Nun_Doll_Collections.htm
http://www.underthesun.cc/Classics/Manzoni/IPromessiSposiOrTheBetrothed/
the image above*il dipinto qui sopra: Mosé Bianchi - La Monaca di Monza c/o Monza, Musei Civici
giovedì 8 gennaio 2009
Non plush ultra!
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Upsy daisy, personaggio televisivo della BBC, ha perso un po’ di tono nel diventare una bambola. La margherita-pupazzo era infatti nera in TV, ma molto più bianchiccia e pallida nei negozi. Incidente di produzione o messaggio razzista? Mai fregare i bambini: loro la vogliono nera com’era.
lunedì 5 gennaio 2009
A tiny transfert
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Un regalo per il Nuovo Anno, molto carino, dalla mia amica Dona. Queste bamboline fatte a mano nella loro scatolina sono tradizionali del Guatemala. Il foglietto che vedete recita, alla lettera: “BAMBOLINE GUATEMALTECHE DELLE PREOCCUPAZIONI – Secondo leggenda. I bambini guatemaltechi confidano una preoccupazione a ciascuna delle bamboline quando vanno a dormire la notte, e mettono le bamboline sotto il cuscino. Al mattino le bamboline hanno portato loro via le preoccupazioni.”